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12 Luglio 2022
Redazione 105
Giovedì 7 luglio è accaduto qualcosa di davvero particolare, più che altro per le caratteristiche dell’evento, durato ben 14 ore. Per tutto questo tempo il campo magnetico della Terra si è “crepato”, facendo passare un flusso di particelle energetiche del vento solare. Lo scudo normalmente ci protegge dalle radiazioni cosmiche/solari ultraviolette; si pensava che queste finestre lasciate aperte dallo scudo potessero essere solo di brevissima durata, ma oggi sappiamo che possono persistere molto a lungo, come è successo qualche giorno fa. Il passaggio del vento solare ha provocato una tempesta geomagnetica di classe G1, che non ha comportato alcun problema, ma ha dato vita ad aurore boreali molto suggestive, visibili sia dal Canada che dagli Stati Uniti settentrionali. La crepa è stata generata da una Regione di interazione co-rotante (CIR), un fenomeno frutto dell'interazione tra i flussi veloci del vento solare e quelli più lenti espulsi dal Sole. Secondo gli scienziati dell'Oceanic and Atmospheric Administration (NOAA), il 7 luglio si è verificata anche un'espulsione di massa coronale, ovvero un'espulsione di materiale da parte della corona del Sole, ma senza conseguenze, se non le impressionanti aurore boreali. Eventi come questo si verificheranno sempre più spesso nei prossimi tre anni, visto che il Sole si sta avvicinando al suo picco massimo di attività del ciclo undecennale, atteso per luglio 2025.
Often I manage to capture the aurora when the kP is 2, this morning was one of those times. With asolar wind of 334 km/s one would think not. But the CIR shock is what's important, and being out there when it occurs thank you's to @SNHWx @Vincent_Ledvina @nenecallas @halocme pic.twitter.com/BIm2ggNXm2
— Harlan Thomas (@theauroraguy) July 6, 2022