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Quando una persona è altruista si accende una parte specifica del uo cervello (fonte immagine: Getty Images))
29 Ottobre 2022
Redazione 105
Un gruppo di ricerca ha effettuato uno studio, poi pubblicato sulla rivista Nature Neuroscience, in cui si sono studiati da vicino i meccanismi che regolano l'altruismo. Lo studio ha evidenziato, infatti, che nei soggetti più altruistici, i neuroni dell'amigdala, si attivano maggiormente di quelli nei soggetti più egoisti.
Quando ci si dimostra egoisti, si verifica una mancata comunicazione con la corteccia prefrontale, che ha un ruolo di controllo su molte altre funzioni cognitive, anche in ambito sociale. Questo spiega meglio cosa avviene nel nostro cervello quando siamo “egoisti”, ma non spiega fino in fondo le ragioni per cui ciò avviene: "Le interazioni sociali sono il fulcro delle nostre vite quotidiane e la maggior parte delle nostre azioni hanno una ricaduta su chi ci circonda", spiega Diego Scheggia, che ha condotto lo studio tra IIT e la Statale di Milano.
L’esperimento è stato fatto con studi comportamentali su gruppi di animali, sfruttando test nati per essere svolti tra esseri umani. Uno di questi test è il dictator game in cui uno dei soggetti deve decidere se condividere o meno il proprio cibo. Gli scienziati hanno osservato maggiore altruismo tra soggetti che già si conoscono e tra soggetti di rango sociale diverso (il più forte aiuta il più debole); c’è invece maggiore competizione, e quindi meno altruismo quando i soggetti coinvolti sono di pari livello gerarchico.A rendere una persona più o meno egoista, ci sono quindi sicuramente dei fattori sociali.
"In questo contesto - conclude Francesco Papaleo, responsabile del laboratorio di Genetics of Cognition di IIT - il progetto di ricerca ha studiato come le azioni prosociali ed egoistiche vengano influenzate da numerosi fattori tra cui: la posizione sociale occupata all'interno di una comunità organizzata, l'empatia, la familiarità all'interno di una relazione sociale e per la prima volta abbiamo dimostrato anche il ruolo del circuito cerebrale che coinvolge l'amigdala, un complesso che viene definito il nostro centro delle emozioni, e la corteccia prefrontale che svolge un ruolo chiave nel controllo delle più importanti capacità cognitive, anche nella sfera sociale".