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Tra gli adolescenti italiani, moltissimi non sono in grado di comprendere un testo. (Credits: Getty Images)
16 Novembre 2022
Redazione 105
Il Presidente di Save the Children Italia, Claudio Tesauro ha sottolineato i preoccupanti dati sull’istruzione in Italia: “La dispersione scolastica implicita, cioè l’incapacità di un ragazzo/a di 15 anni di comprendere il significato di un testo scritto, è al 51%. Un dramma, non solo per il sistema di istruzione e per lo sviluppo economico, ma per la tenuta democratica di un paese. I più colpiti sono gli studenti delle famiglie più povere, quelle che vivono al sud e quelle con background migratorio”. La situazione è piuttosto seria: “Più di due milioni di giovani, ovvero 1 giovane su cinque fra i 15 e i 29 anni, è fuori da ogni percorso di scuola, formazione e lavoro. In sei regioni, il numero dei ragazzi e delle ragazze Neet ha già superato il numero dei ragazzi, della stessa fascia di età, inseriti nel mondo del lavoro. In Sicilia, Campania, Calabria per 2 giovani occupati ce ne sono altri 3 che sono fuori dal lavoro, dalla formazione e dallo studio. Dati che fanno a pugni con la richiesta del mondo produttivo”.
La Direttrice Generale di Save the Children Italia, Daniela Fatarella, si è unita al Presidente per esprimere la sua preoccupazione: “Nel nostro Paese, in 6 regioni, i neet, giovani senza formazione e impiego, hanno superato i coetanei con un lavoro, sono 2 milioni in totale in Italia. Gli investimenti sull’infanzia vanno blindati. Per sviluppare strategie efficaci serve conoscere i dati e costruire indicatori per misurare l’impatto. Territori e innovazione sociale siano al centro delle governance”, ha aggiunto Fatarella.
Un dato interessante è che l livello di istruzione delle donne rimane sensibilmente più elevato di quello maschile:secondo l'Istat le donne con almeno il diploma sono il 65,1% e gli uomini il 60,5%. Le donne laureate sono il 23% e gli uomini il 17,2%; anche se più istruite le donne non hanno però posizioni migliori o meglio pagate in ambito lavorativo. Sembra necessario rivedere sia il sistema di istruzione nel nostro Paese che il passaggio al mondo del lavoro.