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Si è svegliato il detenuto che dormiva da un anno: “É un miracolo”

Decisivo l’aiuto di un team di scienziati dello University College di Londra

SI è svegliato il detenuto che dormiva da un anno: “É un miracolo”

Credits: Getty Images

23 Dicembre 2022

Redazione 105

"Ahmed si è svegliato e mi sembra un miracolo", a dare l’annuncio del miracolo è Donato Vertone, il difensore del detenuto pakistano di 28 anni che dal giorno del suo arresto a Fiumicino, nel luglio del 2021, aveva prima smesso prima di mangiare e di bere, poi di alzarsi dalla branda e infine di rispondere a ogni stimolo esterno. Dormiva, da un anno. "Merito dei medici del Cardarelli di Napoli. Non chiedetemi come hanno fatto, so solo che ieri parlava e camminava mentre venti giorni fa, per le condizioni in cui l’avevo visto, pensavo che sarebbe morto", continua il difensore. Il ragazzo non ricorda nulla di questo lungo anno di sonno: “Le uniche immagini rimaste impresse sono quelle dell'arresto all'aeroporto di Fiumicino. Il problema ora è che abbiamo fatto tutto il processo senza di lui". L’uomo, accusato di violenza sessuale su minore, non ha potuto difendersi perché dormiva. Ahmed ha fatto tempo solo a dichiararsi innocente davanti al Gip di Civitavecchia subito dopo l’arresto, poi il lungo sonno. A ogni udienza era presente con il corpo, trasportato in barella, ma dormiva. L’uomo è stato considerato in grado di intendere e di volere perché si pensava fingesse. Difficile in ogni caso provare questa tesi o quella contraria. 

Dopo due perizie mediche, d’altronde, la diagnosi era stata "Simulazione riferibile a sindrome di Ganser", Una situazione ibrida tra finzione e psiconevrosi. "Una sindrome che può iniziare con la simulazione di un disturbo mentale, ma che in alcuni soggetti può sfociare in un disturbo psichico vero e proprio – spiegano gli studiosi – Ci si autosuggestiona a tal punto che si diventa malati per davvero". 

Grazie alla mediazione dell’associazione Antigone che si occupa di tutela dei detenuti, la notizia del suo caso è arrivata fino ad un gruppo di scienziati e ricercatori in neuroscienze della University College London, esperti in sindromi di questo tipo. Il team di cui fa parte anche l'italiana Laura Convertino è riuscito a dare un contributo fondamentale a questa storia. Gli studiosi hanno consigliato di coinvolgere un équipe multidisciplinare guidata da uno psichiatra, con uno psicologo e un fisioterapista per la riabilitazione motoria e adesso il ragazzo è sveglio. "So che continueranno a studiare il suo caso - aggiunge l'avvocato Vertone - ora sto cercando di farlo rientrare in contatto con la sua famiglia in Pakistan perché è da più di un anno che non li sente". Intanto Ahmad, è voluto tornare subito in carcere, nonostante il parere negativo dei medici, preoccupati per la sua condizione. 

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