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Credits: Getty Images
16 Gennaio 2023
Redazione 105
L’aerofobia è la paura di prendere l’aereo. Oggi esistono dei corsi per provare a sconfiggerla, visto che è un limite per molte esigenze (lavorative e personali). In Italia il primo aeroporto a organizzare questi corsi è l’aeroporto di Levaldigi di Cuneo. Qui 40 persone sono accorse a maggio scorso per “avvicinarsi” a un aereo, guardarlo da vicino, analizzarlo e capire da dove provengono i rumori che si sentono in quota e in fase di decollo e atterraggio.
La paura di volare non è connessa direttamente con i rischi del volo, ma si tratta molto più spesso di una forma di ansia di chi ha necessità di avere tutto sotto controllo, cosa che viene meno a bordo di un aereo.
Si sa, invece, che l’aereo è un mezzo sicuro, statisticamente più sicuro che guidare un’automobile: le probabilità di morire in un incidente aereo sono una su 11 milioni. Questo non basta a rassicurare chi ha paura. All’origine della fobia ci sono diverse motivazioni: dalle esperienze negative pregresse in volo, alla paura di avere paura e non poter scendere dall'aereo, ad esempio. I sintomi più comuni sono: battito cardiaco accelerato, mancanza d’aria, sudorazione o brividi, dolore al petto, vertigini, mal di stomaco e mal di testa, senso di irrealtà e di stranezza nella percezione del proprio corpo e delle cose circostanti. Un altro fattore è la “vergogna” di mostrarsi in uno stato di ansia estrema in pubblico.
Per sconfiggere l’aviofobia, molte compagnie aeree hanno iniziato a organizzare dei corsi apposta: si parte nel capire quali sono i meccanismi che generano ansia e come imparare a gestirla; poi si impara a conoscere il mezzo aereo, la struttura e gli strumenti usati, anche per giustificare i vari rumori che effettivamente si sentono in volo. Pietro Rinaldi è uno degli insegnanti del corso contro l’aerofobia; è un pilota di aerei che dal 2014 si è dedicato alla sicurezza in aeronautica. “C’è sempre un leggero calo della potenza del motore dovuto al passaggio dal decollo alla normale salita – spiega –. Questo calo è percepito come una significativa perdita di potenza dei motori, in realtà è tutto normale e sotto controllo”. Il decollo e l’atterraggio sono rumorosi: tutto normale. Alcune vibrazioni, invece, sono dovute anche alla presenza di rilievi come colline o montagne, che influiscono sulle correnti d’aria. Il posto migliore dove sedersi su un aereo è il centro: “Si è più vicini al baricentro e si sentono meno le oscillazioni. Inoltre si ha una migliore visibilità sulle ali: collegare un rumore a un movimento aiuta a limitare l’ansia”, spiega Rinaldi.
Se la teoria non bastasse, un altro modo per avvicinarsi al volo vero e proprio è utilizzare un simulatore di volo, superato anche questo step, molti partecipanti al corso sono in grado di prendere un aereo. Non tutti “guariscono” dal mal di aereo, perché alcune paure sono irrazionali e ingestibili, ma per molti c’è speranza, basta iscriversi!