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Credits: Getty Images
13 Febbraio 2023
Redazione 105
Uno studio pubblicato su Lancet ha ipotizzato e dimostrato che una copertura di alberi maggiore nei centri urbani, diminuirebbe i rischi e le conseguenze delle ondate di calore, con misurabili benefici sulla salute. I modelli climatici dimostrerebbero che un aumento della copertura di alberi al 30 per cento in città, ridurrebbe di 0,4° C la temperatura a livello locale, almeno nei mesi estivi. Un valore che in termini assoluti è importante. Oggi meno del 15% degli ambienti urbani in Europa è coperto fogliame.
Nel 2015, i decessi riconducibili a temperature molto elevate in 93 città europee sono stati 6.700: secondo i ricercatori questo numero poteva essere ridotto a un terzo. Questa conclusione è avvenuta dopo aver confrontato le temperature medie giornaliere di città con due scenari diversi. Il primo ha confrontato la temperatura della città con e senza isole di calore urbane. La seconda simulazione ha introdotto una riduzione della temperatura con con il 30% di alberi in più. In media, la temperatura nelle città sono più alte. L'estate del 2015 è stata di 1,5°C più calda in città che rispetto alla campagna circostante. La città con la differenza più alta (4,1 °C) è stata Cluj-Napoca, in Romania.
Tamara Iungman, ricercatrice presso l'Istituto di salute globale di Barcellona e autrice principale del lavoro su alberi e calore, ha spiegato così l'obiettivo della ricerca: “La ricerca è la prima del suo genere a prevedere il numero di decessi prematuri dovuti a temperature più elevate nelle città, che si potrebbero prevenire con un'ulteriore copertura arborea. Sappiamo già che le alte temperature negli ambienti urbani sono associate a esiti negativi per la salute, come insufficienza cardiorespiratoria, ricovero ospedaliero e morte prematura. Per questo, il nostro obiettivo è informare la politica locale e i responsabili delle decisioni sui vantaggi dell'integrazione strategica delle infrastrutture verdi nella pianificazione urbana al fine di promuovere ambienti urbani più sostenibili, resilienti e sani”.