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21 Febbraio 2023
Redazione 105
In Mozambico un pastore della chiesa evangelica è morto a soli 39 anni dopo aver portato avanti un digiuno di 40 giorni, per fare come Gesù fece, secondo le scritture del Vangelo. Francisco Barajah, fondatore della chiesa della Santa Trinità, è morto dopo il trasporto d'urgenza nell'ospedale della città di Beira, già in critiche condizioni. L’uomo aveva trascorso 25 giorni senza mangiare né bere, aveva perso così tanto peso da non riuscire più a stare in piedi o camminare. Grazie alla sollecitazione di parenti e fedeli, ha acconsentito al ricovero in ospedale dove gli hanno diagnosticato una brutta anemia e il collasso degli organi digestivi. Nonostante gli sforzi messi in atto dai medici per salvarlo reintegrando cibo in forma liquida e acqua, l’uomo non ce l’ha fatta ed è morto a soli 39 anni.
Il pastore Barajah era anche insegnante di francese nella cittadina di Messica, nella provincia centrale di Manica, tra Mozambico e Zimbabwe. Non era la prima volta che praticava il digiuno religioso, insieme ai suoi seguaci, ma era la prima volta che lo faceva per un periodo così lungo. Il fratello Marques Manuel Barajah, però è convinto che la diagnosi medica sulla morte sia sbagliata. "La verità è che mio fratello soffriva di pressione bassa", ha dichiarato.
Quella del digiuno di 40 giorni è una pratica mutuata dalla Bibbia e piuttosto comune tra i religiosi e non solo in Mozambico. Le morti etichettate per "digiuno religioso" sono parecchie: nel 2015 un uomo dello Zimbabwe è deceduto dopo 30 giorni; ma è accaduto anche in Italia, a Ivrea nello stesso anno, mentre nel 2006, una donna è morta a Londra per lo stesso motivo.