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Credits: Getty Images
07 Marzo 2023
Redazione 105
Grosso, pesante e costoso. Stiamo parlando del DynaTAC 8000X, il primo telefono compatto a mettere piede sul mercato. A vederlo oggi ci scappa un sorriso: alto quasi trenta centimetri, poco meno di un chilo di peso, il brick phone, telefono mattonella, non passava certo inosservato. Ingombrante era anche il suo prezzo di listino: 3995 dollari, pari a 10.000 euro attuali, un lusso. Il telefono vantava una batteria che permetteva meno di un’ora di conversazione e otto ore in standby, aveva un display a LED, un’antennona sporgente da 150 millimetri e poteva salvare ben 30 numeri in memoria.
Nonostante i limiti evidenti, questo cellulare diventò presto un oggetto di culto, un must have, raggiungendo i 300.000 esemplari e apparendo al cinema nelle mani di Gordon Gekko (Michael Douglas) in Wall Street di Oliver Stone del 1987.
Già prima di questo traguardo, per anni Motorola era stata all’avanguardia nelle comunicazioni portatili. Nel 1930 produceva la prima autoradio di successo commerciale, trasformata nelle ricetrasmittenti per gli alleati durante la seconda guerra mondiale. Nel Dopoguerra sviluppava cercapersone, autoradio telefoni e radio transponder. Di conseguenza, nel 1969, non ci stupirà sapere che fu la tecnologia Motorola a trasmettere le parole di Neil Armstrong dalla Luna. Poi, la rivoluzione: sulla base di “celle” che consentivano di riutilizzare le stesse frequenze radio contemporaneamente in altre aree, il team Motorola intuisce la possibilità di progettare telefoni cellulari mobili. Nei successivi 15 anni vengono investiti circa 100 milioni di dollari nella ricerca e nello sviluppo di questa tecnologia, che darà i suoi frutti.
Oggi, a quarant’anni dalla sua presentazione, non ci resta che rendere omaggio a un pezzo di storia: i risultati di questa scoperta sono tra le mani, in tasca o sotto gli occhi di tutti.
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