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Credits: Getty Images
21 Marzo 2023
Redazione 105
Nel 2006 usciva nelle sale cinematografiche “Blood Diamond – Diamanti di sangue”, il film - con protagonista Leonardo DiCaprio - trattava il tema dei cosiddetti “diamanti insanguinati”, estratti in zone di guerra e venduti per finanziare conflitti. A distanza di anni la pellicola emerge dai nostri ricordi per via dell’ultima notizia che riguarda proprio il pluripremiato divo di Hollywood. È passata in approvazione l’installazione a Trujillo, paese spagnolo popolato da circa 10mila abitanti, della fabbrica di diamanti artificiali dell'azienda nordamericana Diamond Foundry, con un investimento di 670 milioni di euro, e il cui maggiore azionista è, appunto, l'attore Leonardo DiCaprio.
Se la città di Trujillo a Cáceres si è sempre distinta per la sua monumentalità, ora lo farà per un altro motivo. Il ministro della politica territoriale, Isabel Rodríguez, accompagnato dal presidente della Junta de Extremadura, Guillermo Fernández Vara, e dal sindaco di Trujillo, José Antonio Redondo, questo venerdì procederà a posare la prima pietra dei lavori. All'evento non parteciperà Leonardo DiCaprio, ma è confermato che lo farà il presidente e fondatore di Diamond Foundry, Martin Roscheisen. Tra Cina ed Emirati Arabi, la scelta è ricaduta proprio sulle terre desolate della “Spagna vuota” come sede principale grazie alla sicurezza di un mercato stabile e il prezzo ragionevole dell’energia rinnovabile.
L’idea degli investitori è di produrre diamanti sintetici per diversi usi: alcuni per la gioielleria e altri per uso industriale. Queste pietre possono infatti essere utili per la produzione di chip di cristallo con proprietà da semiconduttori, utilizzati per telefoni cellulari e batterie per auto. Tutto il processo, inoltre, è al 100% idroelettrico e mentre un giacimento di diamanti può richiedere migliaia di anni per l’estrazione delle pietre, quelli sintetici possono essere prodotti in una sola settimana utilizzando l’energia del Sole.
La notizia ha riportato la speranza a Trujillo, vittima di un rapido spopolamento avvenuto durante gli ultimi decenni. L’investimento iniziale è di 245 milioni di euro, di cui 120 milioni di euro sono stati assegnati a Diamond Foundry dal Fondo di sostegno agli investimenti industriali produttivi, per incoraggiare i progetti regionali. L’azienda dichiara sul suo stesso sito di essere molto orgogliosa di investire in questo progetto e che lo scopo principale è quello di coltivare diamanti "in modo sostenibile, senza il costo umano e ambientale dell'estrazione mineraria".