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Claudia Gerini, tra ruoli femminili e stereotipi di genere

In un’intervista l’attrice Claudia Gerini si è messa a nudo, raccontando della sua famiglia ma anche del suo lavoro, tra ruoli femminili e diritti delle donne.

Claudia Gerini, tra ruoli femminili e stereotipi di genere

Credits: Getty Images

29 Marzo 2023

Redazione 105

In una lunga intervista rilasciata di recente, l’attrice multiforme Claudia Gerini si è raccontata a 360 gradi. E così, tra qualche aneddoto legato alla sua famiglia e il racconto più intimo di sé e del suo lavoro, ha messo in luce temi quali i ruoli femminili nel cinema di ieri e di oggi, gli stereotipi di genere, i diritti delle donne e molto altro ancora.

Il suo racconto inizia da un’introspettiva lettura della sua attuale famiglia. Tanto che, alla solo apparentemente innocua domanda “Com’è vivere in tre con due figlie?”, l’attrice ha risposto: “Tiro la carretta da tanti anni. Rosa ha 18 anni, studia alla New York University, Linda ne ha 13. Non alzo mai la voce, non sarei capace di dare uno schiaffo”. Aggiungendo che i due papà delle sue due figlie sono presenti “ma la quotidianità è un’altra cosa. Meglio una separazione civile che un matrimonio o un’unione triste”.

A questo punto, Claudia Gerini inizia a parlare di sé e della sua vita sentimentale: “Sono in una fase di osservazione: sto vivendo una fase di grande libertà. Avevo bisogno, dopo tante convivenze, di avere una one-on-one con me stessa” e, dunque, di uscire dalla comfort zone. Una dimensione non facile quella della poliedricità e del mettersi “in scena”, che però ha portato l’attrice del cinema a ricoprire, nel tempo, moltissimi ruoli: Jessica, Lorenza, Maria, Giovanna, per un totale di 86 film, di cui il primo a 16 anni, e ora ne ha 51.

In tutto questo tempo, le molestie, legate ai suoi ruoli femminili, non sono mancate (la prima a 17 anni), ma qui, secondo Claudia Gerini, è necessario fare una distinzione tra avances, molestie e violenze: “Le avances, magari goffe, brutte, indesiderate, egualmente condannabili, non sono la stessa cosa di una violenza. Lo dico per rispetto di chi ha subìto una violenza inaudita”.

Certo, secondo l’attrice non bisogna approfittarne: “Ci sono registe che fanno film solo su donne, per le donne. Sta diventando una sorta di lobby”.

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