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Credits: Getty Images
29 Marzo 2023
Redazione 105
Massimo Picozzi torna con una nuova ed intrigante storia, nell’abituale appuntamento in diretta con Tony e Ross. Questa volta ci propone due racconti carichi di sentimento, che vedono come protagonisti i cani poliziotto. Sappiamo bene quale sia la loro funzione, ma chi sono davvero i nostri amici a quattro zampe e cosa si cela dietro a queste storie incredibili?
Solitamente vengono chiamati ‘cani poliziotto’, ma nei paesi di lingua inglese sono più comunemente chiamati K9 (Kéi Nàin), kappa nove, per l’assonanza con la parola canine (Kènin), canino. I loro compiti includono la ricerca di droghe ed esplosivi, di persone scomparse e di prove sulla scena del crimine. Ma la loro più grande peculiarità, che li rende “il migliore amico dell’uomo” è l’empatia e la fiducia che possono trasmettere. Questa caratteristica risulta essenziale nel ruolo di cane poliziotto per lo svolgimento di alcuni compiti, come la protezione degli agenti e dei cittadini dall’attacco di un criminale.
È il caso della prima storia che ci viene presentata. Il nostro eroe peloso si chiama Nemo, ed è un pastore tedesco (una delle razze preferite come cane poliziotto). Le gesta eroiche di Nemo hanno inizio durante la guerra del Vietnam, dove il 4 dicembre 1966 Nemo cadde in mano dei vietcong.
Il motto “non si lascia indietro nessuno” non fa eccezioni, e così la notte stessa iniziarono le ricerche. Durante il salvataggio sia Nemo che il suo supervisore Robert Throneburg (Tronburg), vennero feriti. Nonostante le lesioni, Nemo non ci pensò due volte e si gettò sopra il corpo del compagno, pronto a difenderlo dall’attacco nemico. Entrambi sopravvissero e riuscirono a tornare in patria.
Il secondo aneddoto ha per protagonista una femminuccia: Roselle (Rosèll), una femmina di labrador e cane guida per ciechi. A portare alla luce la sua storia è il suo padrone Michael Hingson (Màicol ìngson). I due si sono incontrati nel 1999 e da quel momento non si sono più lasciati, neanche durante uno dei più terrificanti e tragici eventi della storia: l’attacco alle Torri Gemelle del 11 settembre.
“Ho sentito un tremendo boato e l’edificio ha iniziato a tremare violentemente, prima di ribaltarsi lentamente, inclinandosi di oltre 6 metri. Mentre accadeva tutto ciò, l’esplosione, i detriti in fiamme, le persone nella sala riunioni che urlavano, Roselle sedeva accanto a me più calma che mai. Non ha avvertito alcun pericolo nel fumo e nelle fiamme. Se avesse percepito il pericolo si sarebbe comportata diversamente, ma non l’ha fatto. Io e Roselle eravamo una squadra e mi fidavo di lei”, racconta Michael.
Il fuoco divampava sempre di più e il fumo annebbiava gli occhi, ma Roselle continuava a correre, portando con sé dietro il padrone e tutti gli altri. Due storie che fanno riflettere sul perché il cane sia davvero il migliore amico dell’uomo.
Ascolta qui sotto l'intervento completo di Massimo Picozzi in diretta a 105 Friends!