L’uomo col cappello, il protagonista dei peggiori incubi

Certo non è periodo di Halloween, ma c’è una figura che infesta i peggiori incubi umani e di cui bisogna avere molta, molta paura: stiamo parlando dell’uomo col cappello. Si tratta di una figura entrata nell’immaginario comune a partire dalla fine degli anni 2000, quando diverse persone hanno iniziato a condividere il pattern ricorrente di visioni notturne, veri e propri incubi in cui si manifestava la sagoma alta di un uomo con un cappello a tesa larga. Una presenza che tendeva ad apparire quando le persone che raccontavano la loro esperienza si trovavano a letto, la notte, in quella fase che c’è tra il sonno e la coscienza.

"Quello che ho visto mi ha impaurito molto, mi ha messo angoscia e terrore", scrive Timothy M. Brown Jr., che dal 2008 cura un blog in cui chiunque può descrivere il proprio incontro con l'uomo col cappello. Descrivendo la sua “prima volta” con l’uomo col cappello (avvenuta da adolescente, negli anni '90), Timothy M. Brown Jr. testimonia: “L'uomo non aveva lineamenti distinguibili. Non vedevo né occhi, né naso, né bocca, solo oscurità. Sembrava un'ombra, solo più scura, molto più scura. Aveva un cappello a tesa molto larga e un lungo trench che si alzava mentre si muoveva”.

Questo è stato l'inizio di una nuova vita dell’uomo col cappello, che l’ha visto protagonista di una leggenda metropolitana di Internet, spesso definita "creepypasta", quel tipo di storia che viene ripetuta e rivista all'infinito fino a quando non si è radicata nella coscienza culturale. Per anni, lo Slender Man - anche lui alto, anonimo e terrificante - è stato il più importante di questi fantasmi, in parte a causa di uno scioccante caso del 2014 in cui due ragazze di 12 anni hanno accoltellato ferocemente il loro amico per placare il personaggio immaginario. Ultimamente, tuttavia, l’uomo col cappello ha preso il posto di protagonista nell’immaginario horror del momento.