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Sesso, gli uomini chiedono sempre più ritocchini genitali

I ritocchini genitali interessano sempre più uomini in Italia. Il motivo? Il benessere psicofisico dei maschi, che passa soprattutto per la loro percezione del sesso

Sesso, gli uomini chiedono sempre più ritocchini genitali

Credits: Getty Images

28 Aprile 2023

Redazione 105

Ritocchini genitali, che passione! Pare che gli uomini ne richiedano sempre più l’utilizzo per migliorare le proprie prestazioni nel sesso, non solo per una questione di benessere ma anche (soprattutto) per sentirsi più “maschi” nonostante il passare dell’età. A dirlo è Alessandro Palmieri, presidente SIA e docente di Urologia all’università Federico II di Napoli, a margine del congresso SIA di Bergamo: “Su 100mila uomini che ogni anno si rivolgono all’andrologo, dal 7 al 10 per cento delle volte, i pazienti ci chiedono interventi per migliorare l’aspetto esteriore della propria intimità”. Che, tradotto, significa aumento delle dimensioni del pene ma anche ritocchi per cancellare il tempo che avanza. 

Palmieri parla di “nuova sindrome da spogliatoio” e, come sottolinea l’esperto, “cambia e prende piede di pari passo l’andrologia estetica, una nuova branca della medicina e della chirurgia estetica che si occupa del miglioramento del benessere e della salute psicofisica dell'uomo. E la soddisfazione per l'aspetto esteriore dei propri genitali è a tutti gli effetti importante per il miglioramento del benessere maschile”.

Un po’ come la riduzione dell’adipe dell’addome e l’androlifting, è effetto giovinezza: “L’obiettivo delle cure anti-età genitali è attenuare i segni del tempo e i cambiamenti, come svuotamenti e cedimenti. Per contrastare questo svuotamento si può ricorrere a filler riassorbibili appositamente per la regione genitale. Si va dalle iniezioni di acido ialuronico per ‘rimodellare’ il pene alle onde d’urto che possono soddisfare anche le richieste che riguardano la riduzione e l’appianamento delle cicatrici conseguenti a interventi chirurgici”.

Queste procedure possono essere associate “a trattamenti biorivitalizzanti come iniezioni di plasma arricchito da piastrine (PRP) o il needling, una tecnica innovativa che con un rullo di aghetti stimola la produzione di elastina e collagene”. Anche se, conclude Palmieri, capita spesso che i pazienti chiedano di accedere a procedure di cui non hanno bisogno perché percepiscono difetti inesistenti o lievi. “É quello che definiamo dal punto di vista scientifico ‘dismorfofobia peniena’. In questo caso il paziente non va assecondato, ma va aiutato a comprendere l’errata percezione di sé

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