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Jonathan Bazzi contro il caro prezzi a Milano: “Cifre insostenibili”

“La sensazione di non essere mai dove si dovrebbe essere. Milano è diventata come un grande social network”

Jonathan Bazzi contro il caro prezzi a Milano: “Cifre insostenibili”

Credits: Instagram @jonathanbazzi

11 Maggio 2023

Redazione 105

43 euro per bocconcini fritti e focaccia per due; broccoletti in tempura di curcuma a 38 euro al kg sono alcuni dei prezzi di un locale in Porta Venezia a Milano che hanno lasciato i clienti a bocca aperta. I due scontrini sono stati pubblicati da Jonathan Bazzi sui social negli ultimi giorni. Lo scrittore ha preso spunto dall’accaduto per condividere una riflessione sul caro prezzi meneghino

Ma non è la prima volta, l’anno scorso aveva fatto lo stesso divulgando una denuncia contro il costo insostenibile degli affitti in città. Ad oggi la saga continua, sicuramente gli spunti, con i prezzi che girano ultimamente, non mancano: “Sui social ho raccontato due episodi vissuti in prima persona. Mi trovavo in Porta Venezia, mi sono fermato a una sorta di gastronomia/tavola fredda. Non uno stellato, intendiamoci. Abbiamo preso due focaccine, due fiori di zucca ripieni, due involtini, due "mozzariselle" impanate e un sofficino. In totale, appunto, 43 euro”.  Ma non si tratta di un caso isolato, i ristoranti e bar che hanno alzato i prezzi arrivando a chiedere cifre decisamente fuori dal comune sono molti: “Nello stesso quartiere ci sono altri locali o pizzerie che sembrano "accessibili", ma che arrivano a chiedere 26 euro per una pizza, 12 per un dolce, 4 euro solo di coperto. Succede qualcosa di simile a quello che accade per le case. Spesso sono brutte, vecchie, molto piccole, ma essendo a Milano ci si può permettere di chiedere prezzi alti. La domanda è consistente e gli standard molto velocemente si adeguano o si deformano”.

Tuttavia, la colpa non si può imputare ai gestori di negozi e ristoranti che, come tutti, subiscono l’aumento di bollette e affitti: “Milano si basa su un numero sempre più ristretto di persone che si possono davvero permettere di far corrispondere questo immaginario della città al dato di realtà, mentre la maggior parte non può permetterselo. Il prezzo? Frustrazione e affanno. La sensazione di non essere mai dove si dovrebbe essere. Milano è diventata come un grande social network: le dinamiche di condizionamento, di competizione sono simili”.

Sicuramente è un problema che non riguarda Milano esclusivamente, ma, come afferma Bazzi, nel territorio milanese la situazione è decisamente più problematica: “Succede anche in altre realtà, ma qui di più. La cultura dell'immagine ha attecchito in maniera più forte”. 

Ma si può spezzare questo circolo vizioso? Secondo lo scrittore un’alternativa potrebbe essere la scelta di non alimentare il business. Non mangiando, per esempio, nei locali che giocano sulla speculazione”.

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