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Ha aperto la prima banca delle feci: i dettagli del progetto

La banca delle feci aiuta medici e ospedali a curare i pazienti affetti da Clostridium Difficile (si stima che solo negli States ne muoiano 14mila all’anno)

Ha aperto la prima banca delle feci: i dettagli del progetto

Credits: Getty Images

15 Maggio 2023

Redazione 105

Mark Smith, un dottorando di 27 anni, e tre colleghi del prestigioso Massachusetts Institute of Technology hanno lanciato OpenBiome, la prima banca di feci umane degli Stati Uniti d’America. La sua missione è tanto semplice quanto fondamentale: fornire ai medici materiale fecale sicuro ed economico da donatori selezionati per curare i pazienti affetti da Clostridium Difficile, un'infezione gastrointestinale che uccide almeno 14.000 americani all'anno.

"Le persone stanno morendo, ed è pazzesco perché sappiamo qual è la soluzione" - ha detto il Mark Smith, ideatore del progetto di banca delle feci - “La situazione è grave finché non troviamo una soluzione definitiva. Al momento, abbiamo bisogno di una soluzione intermedia finché non ci saranno prodotti commerciali sul mercato”.

L’infezione Clostridium Difficile (o C. diff, come è più comunemente nota) risiede tra trilioni di altri batteri nei corpi di esseri umani normali e sani. Eppure, quando gli antibiotici si impongono nel trattamento dei sintomi, i batteri possono produrre tossine, causando diarrea persistente: ciò accade perché i batteri sono sempre più resistenti ai trattamenti convenzionali. Ma i ricercatori hanno scoperto un'alternativa: le feci di un donatore possono essere trapiantate nell'intestino o nel colon di un paziente malato tramite clistere, colonscopia o sondino nasogastrico: in questo modo i batteri sani combattono il C. diff e ristabiliscono una normale comunità batterica nell'intestino.

Ma dove prendere feci da donatore sano? Per i medici, è un processo noioso e dispendioso in termini di tempo e alcuni pazienti si rivolgono goffamente a parenti o amici. Ma adesso la musica è cambiata: la prima banca delle feci OpenBiome ha infatti consegnato più di 135 preparazioni congelate e pronte all'uso a 13 ospedali. Il progetto senza scopo di lucro risponde a decine di richieste di medici, ospedali e pazienti ogni settimana. 

Ora rimane solo un ultimo, impegnativo ostacolo: quello della Food and Drug Administration, che è alle prese con la regolamentazione dei trapianti fecali.

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