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Credits: Mediaset Infinity
24 Maggio 2023
Redazione 105
Ospite della scorsa puntata de Le Iene per il consueto monologo è Paola Barale. La showgirl ha scelto un tema forte: la menopausa. Ci sono tante parole belle e brutte che iniziano con la “M”, ma “menopausa” da che parte si colloca, si chiede la Barale? “Più che brutta, la menopausa è ficcata in uno spazio fatto di silenzio, di donne che si guardano e guardano altre donne con commiserazione. Oppure nella migliore delle ipotesi si dicono ‘Eh, ti capisco’ e si mettono il dito davanti alla bocca ‘shhh…zitta!’ e provano vergogna. Vergogna di cosa poi? Di rimanere a vivere? Di essere ancora desiderose?”.
Del resto, secondo la Barale: “Ci sentiamo in colpa perché ci fanno sentire in colpa. Parliamone, perché sono proprio i discorsi difficili che vanno fatti. Affrontiamo il tabù, il mistero, il senso di vergogna che abbiamo provato. Lo ha detto Naomi Watts, che è entrata in menopausa a 30 anni. Io? A 42. E non siamo le sole bionde ad appartenere a questo club. È un passaggio che affronta metà della popolazione e che riverbera sull’altra metà. E siccome la vita si è allungata, entro il 2025 un miliardo di donne saranno in menopausa”.
Ma quali sono i motivi che portano a questa “paura” ingiustificata, a questo disagio nel parlare della menopausa? Sono diversi: le vampate, il saliscendi emotivo, ingrassare. La Barale confessa: “Io ne ho avute così tante che neanche le percepivo. Le avevo nascoste dietro così tante altre cose che alla fine non le trovavo neanche più”. Eppure oggi vuole dare un messaggio: “La menopausa come ogni trasformazione può essere magica. Anche una gran rottura, certo, ma può anche essere magica. Quindi togliamoci quel dito davanti alla bocca, perché dopo la menopausa c’è ancora un gran pezzo di vita, di nuvole e di sogni che sono tutti da mordere!”.
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