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Federica Pellegrini libera una tartaruga in mare: “Ne sono felice”

La campionessa di nuoto ha regalato nuovamente la libertà ad una tartaruga, documentando il tutto in un post sui social

Federica Pellegrini libera una tartaruga in mare: “Ne sono felice”

Credits: Profilo Instagram @kikkafede88

09 Giugno 2023

Redazione 105

Federica Pellegrini, in occasione della Giornata Mondiale degli Oceani ha deciso di fare un gesto speciale, sposando la causa della campagna Tartalove di Legambiente. Ha infatti adottato una delle tartarughe ospiti del Centro di Recupero Tartarughe Marine di Manfredonia. Dopo la sua visita al Centro per conoscere la “sua” tartaruga, la Pellegrini è salita a bordo di un gommone accompagnata dal CRTM e dal Circolo Velico Gargano e si è allontanata dal porto. Con lei c’era anche la mamma, visibilmente felice e al settimo cielo. 

A quel punto la campionessa di nuoto ha raggiunto una zona tranquilla per liberare la tartaruga ed è entrata in acqua lei stessa per accompagnare l’esemplare, ribattezzato per l’occasione “Libera”. Federica ha anche nuotato insieme a lei per qualche istante, in una scena emozionante che ha condiviso sui suoi profili social. Nella descrizione di foto e video postate ha poi voluto ringraziare Tartalove e Legambiente per la giornata incredibile che le hanno regalato. Non è mancata nemmeno una citazione di una frase della mamma, che avrebbe voluto che la inseguisse per vedere dove andava, ma “mamma nuoto veloce, ma non così veloce”. 

La Pellegrini ha poi spiegato il motivo della sua azione: “Ho adottato Libera e ne sono felice. Liberare in mare la mia tartaruga marina, grazie alla campagna di Legambiente Tartalove, è un’esperienza che invito tutti a provare. Un gesto, semplice ed emozionante, per prenderci cura di questo ambiente magnifico”.

Per chi non la conoscesse, Tartalove è una campagna di raccolta fondi avviata da Legambiente per la salvaguardia della tartaruga Caretta Caretta nel mar Mediterraneo, specie in pericolo. È infatti fortemente minacciata dalla pesca professionale, dall’inquinamento, dal traffico nautico e dai rifiuti plastici che vengono ingeriti da questi esemplari che li scambiano per le prede di cui si nutrono. Grazie a questa campagna e ai Centri di Recupero e di Primo Soccorso, negli ultimi 10 anni sono stati salvati oltre 2000 esemplari.

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