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22 Giugno 2023
Redazione 105
Imelda Starnini, classe 1933, è tra i maturandi di quest’anno. Sì, avete letto benissimo. A 90 anni ha deciso di rimettersi in gioco per conseguire quel diploma tanto desiderato e mai preso. Non importa se a circondarla, all’istituto paritario San Francesco di Sales di Città di Castello (Perugia), ci sono tantissimi ragazzi che potrebbero essere suoi nipoti. La donna si è iscritta come esterna in quella che per decenni è stata una scuola magistrale, da tempo diventata sede del liceo ad indirizzo socio-psico-pedagogico.
Il suo obiettivo è quello di coronare un sogno che aveva fin da bambina: diventare una maestra, almeno sulla carta. Quando Imelda frequentava le scuole elementari, l’Italia era scossa dalla guerra e dai bombardamenti e le lezioni erano spesso interrotte dalla sirena delle Officine Meccaniche “Nardi” che segnalavano la possibilità di bombardamenti. Allora si abbandonava tutto e si correva nelle campagne, nella speranza di non essere colpiti.
Nonostante l’infanzia felice si è trattato di un periodo duro, con Imelda che tanto avrebbe voluto diventare un’insegnante spinta anche dalla promessa dello zio di aiutarla finanziariamente. Il papà, fabbro e con quattro figli, non avrebbe potuto permetterselo. Tuttavia lo zio morì prematuramente e così il suo sogno rimase nel “cassetto”, come si suol dire, almeno fino ad ora.
La novantenne racconta, poco prima di sedersi tra i banchi per la prima prova di italiano: “A questa età ho deciso di rimettermi in gioco e affrontare questo esame, un obiettivo che ho rincorso da sempre ma che per varie ragioni, familiari e di lavoro mi è sfuggito. Ora sono qui e grazie all’aiuto della mia famiglia inizio il percorso di prove, che spero, mi condurranno ad ottenere il diploma”. Una volta conseguito, spera di poter continuare gli studi e, perché no, di arrivare anche alla laurea.
Un traguardo che potrà sembrare complicato per tanti maturandi, ma si sa: come ci ricorda lei stessa “senza sacrificio non si ottiene nulla nella vita”. Un pensiero prima di prendere in mano carta e penna va proprio ai suoi “colleghi” che stanno affrontando gli esami insieme a lei: “Li abbraccio tutti, questi bellissimi giovani che oggi qui con me e in tutta Italia sono pronti a superare gli ostacoli degli esami: lo studio, il sapere e il desiderio di conoscere non hanno età ed io ne sono la dimostrazione. Bisogna crederci, così mi hanno insegnato i miei genitori. Avanti ragazzi ora non si scherza più”.