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Harrison Ford, dopo l’ultimo “Indiana Jones” non lascerà il cinema

Sarà l’ultima volta che vedremo Harrison Ford interpretare Indiana Jones, ma questo non significa che non farà più l’attore

Harrison Ford, dopo l’ultimo “Indiana Jones” non lascerà il cinema

Credits: Getty Images

26 Giugno 2023

Redazione 105

Per tanti sarà la fine di un’era e di fronte ai titoli di coda al cinema potrebbe anche scendere qualche lacrima in memoria dei tempi che furono. Indiana Jones e il quadrante del destino – che debutterà nelle sale cinematografiche il 28 giugno 2023 – sarà infatti l’ultima volta di Harrison Ford nei panni del mitico archeologo creato da Steven Spielberg e George Lucas. Tuttavia ciò non vuole certo dire che l’attore abbia intenzione di abbandonare Hollywood, anzi. 

Ford ha confermato che l’addio ad Indiana Jones non significa lasciarsi anche alle spalle la carriera di attore. Ha dichiarato a tal proposito: “Semplicemente, non funziono bene quando non ho lavoro. Amo lavorare… amo sentirmi utile. E mi piace l’ambiente del lavoro, stare in compagnia con le persone che lavorano con te. L’intensità e l’intimità della collaborazione... e quell’energia che il frutto di ogni sana ambizione, che in qualche modo viene forgiata dalle parole sulla pagina. Non pianifico cosa voglio fare in una scena e non mi sento obbligato a fare nulla, ma sono naturalmente influenzato dalle cose su cui lavoro”.

L’interprete di Henry Walton Jones Jr. si è anche soffermato sul ruolo che potrebbe avere l’intelligenza artificiale nel mondo del cinema nel futuro. Seppur molti siano parecchi diffidenti a riguardo, Ford non si è detto affatto contrario. Ha però posto una condizione: il fatto che porti a dei vantaggi effettivi dal punto di vista artistico. Ben venga dunque l’IA, purché sia impiegata con criterio.

Ha sostenuto: “Quando è d’aiuto sono felice che venga utilizzata, mentre quando non lo è provo disappunto per il fatto che si sia deciso di utilizzarla. Penso che non sia una questione di tecnologia, ma di come la usi. Abbiamo la capacità di generare più nemici di quanti se ne siano mai visti, più aerei nel cielo di quanti ne abbiamo mai visti. Ciò che si rischia di perdere però è l’aspetto umano, e se perdi quello perdi la capacità degli spettatori di godere di quell’esperienza che consiste nei personaggi, nella storia che racconti”.

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