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I vampiri esistono davvero? Esiste una spiegazione scientifica

Si è sempre sentito parlare di vampiri, ma c’è un briciolo di realtà dietro la leggenda? La risposta potrebbe arrivare dalla scienza

I vampiri esistono davvero? Esiste una spiegazione scientifica

Credits: Getty Images

24 Luglio 2023

Redazione 105

I vampiri, creature mitologiche che fanno parte di diverse tradizioni e leggende nel corso dei secoli, hanno affascinato e spaventato l'immaginario collettivo. Esseri notturni che si nutrono del sangue umano, con la capacità di trasformarsi in pipistrelli, evitare la luce del sole e vivere per sempre. Il vampirismo ha stimolato l'immaginazione di molti autori, registi e artisti. Ma c’è un briciolo di realtà dietro la leggenda? La scienza può provare a dare una risposta.

Prima di tutto, è essenziale sottolineare che i vampiri così come li conosciamo nella cultura popolare non esistono nella realtà. Tuttavia, l'idea del vampiro ha radici in alcune condizioni mediche che potrebbero aver contribuito alla formazione delle leggende. Un aspetto della cultura vampirica è l'assunzione di sangue umano. Ciò potrebbe essere ricondotto all'ematofagia, ovvero l'assunzione di sangue, tipicamente di altri animali, da parte di alcune specie di parassiti come i vampiri dell'immaginazione e gli insetti simili alle zanzare. Questi parassiti si nutrono del sangue per sopravvivere e riprodursi, ma nella realtà non possiedono poteri soprannaturali.

La leggenda dei vampiri si è evoluta anche sulla base di malattie che potrebbero aver causato comportamenti vampirici. Ad esempio, la porfiria è una malattia genetica che può causare sensibilità alla luce del sole, pelle pallida e danni agli organi interni. Alcuni storici sostengono che alcune persone affette da questa malattia potrebbero essere state scambiate per vampiri, in quanto evitavano la luce del giorno e avevano pelle sensibile. Tuttavia, la porfiria non causa la sete insaziabile di sangue.

Un'altra malattia che potrebbe aver contribuito alla formazione dei miti sui vampiri è la catalessia. Questa malattia può causare una condizione simile alla morte apparente, con un battito cardiaco e respirazione estremamente lenti. La persona affetta può sembrare morta per lunghi periodi di tempo e potrebbe svegliarsi improvvisamente. Questo potrebbe aver portato alla credenza che un vampiro potesse tornare in vita dopo la morte.

Le associazioni storiche tra vampiri e morsi al collo potrebbero essere connesse all'epidemia di tubercolosi che ha colpito l'Europa nel XVIII e XIX secolo. La tubercolosi causa lesioni polmonari, inclusi ascessi al collo, che potrebbero essere stati scambiati per i morsi dei vampiri nella mente delle persone superstiziose. Infine, alcuni studiosi suggeriscono che il concetto di vampiro potrebbe derivare da un aspetto psicologico più profondo. La paura dell'ignoto, dell'oscurità e della morte ha spinto l'immaginazione umana a creare esseri soprannaturali come i vampiri per cercare di comprendere e controllare tali paure.

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