Chiara Nasti cancella il cognome Zaccagni dai social: cosa sappiamo

Non si fermano le critiche, i rimbrotti e in generale le voci che seguono alcuni strani comportamenti di Chiara Nasti sui suoi social. Prima, infatti, cancella il cognome Zaccagni (quello di suo marito) dalla sua pagina social (non si capisce se per ripicca a qualche litigata col coniuge o solo se per far parlare di sé), poi va su tutte le furie, rispondendo in maniera piccata al commento di un follower che le dice che in lei non ritrova nulla della mamma tipo.

Ma andiamo con ordine. La prima cosa ad avere sollevato la curiosità della rete, oltre che non pochi chiacchiericci, è stata la decisione della donna, moglie del calciatore della Lazio, Mattia Zaccagni, di rimuovere il cognome Zaccagni dai suoi social. Una scelta non chiarissima, che potrebbe essere successiva a una litigata con il marito (e dunque un gesto di ripicca) ma che potrebbe anche essere fine a sé stessa e finalizzata solo a far aumentare l’hype della rete attorno a sé. Nessuno può spiegare per davvero cosa sia successo, certo è che si tratta di una mossa piuttosto insolita, visto che la 25enne aveva inserito il nome del giocatore della Lazio qualche mese fa, ben prima del matrimonio celebrato lo scorso 20 giugno a Roma.

Ma non finisce qui. Subito dopo l’accaduto, infatti, Chiara Nasti è andata su tutte le furie per il commento di un suo follower che ha visto le foto con il figlio Thiago in Costiera Amalfitana. "Mi spiace tanto, tantissimo – ha commentato l’hater – ma di mamma non hai niente!! Eppure, giovani come te ce ne sono tante, ma si vede proprio dai gesti, dalle movenze. A te tutto questo manca. Il piccolo è solo uno zimbello, non c'è amore e si vede".

Subito è arrivata la replica di Chiara Nasti: "Mamma mia, li crescerei io i vostri figli, poveri bimbi vittime di queste mamme incattivite dalla vita, che trasmettono loro gli stessi valori, ovvero: invidia, cattiveria e tristezza. Mio figlio è un bambino attivissimo, felicissimo e super sveglio perché ha una mamma come me, a differenza dei vostri figli. Mi piange il cuore per voi a leggere i pensieri che esprimete".