Sabrina Ferilli: “Ho provato ad adottare un bambino, ma è difficile”

Oltre ad essere nota per la sua lunga carriera d’attrice, è anche nota per la sua riservatezza. Sabrina Ferilli ha deciso di raccontarsi durante un’intervista a Vanity Fair dove sono stati molteplici i temi toccati: dalla sua vita quotidiana e il rapporto con il compagno Flavio Cattaneo al tema della maternità. L’attrice è sposata con l’imprenditore milanese dal 2010, la coppia ha sempre cercato di viversi la loro vita lontano dai riflettori. Anche la cerimonia stessa venne celebrata in segreto a Parigi; infatti, la notizia venne diffusa solo nel 2013 dal settimanale Oggi che riuscì a trovare le partecipazioni.

Cosa ha legato la donna romana e l’uomo milanese, è la stessa Sabrina a raccontarlo con queste parole: “Io sono nata a Roma ma ho vissuto poi a Fiano Romano. Forse proprio arrivare dalla provincia ci ha unito, abbiamo valori e passioni simili. Flavio è una persona intelligentissima e di cuore, abbiamo 850 interessi che ci legano, la lettura, la politica, il cinema, insomma le cose importanti che fanno la coppia”. 

L’attrice ha raccontato anche della grande sorpresa riservata al marito per i suoi sessant’anni, che quest’ultimo ha compiuto lo scorso giugno: “Un bellissimo viaggio. Spero in Africa, un safari, che mi deve pagare lui. È una fortuna avermi vicino, quindi gli ho detto: facciamo un viaggio che stiamo appiccicati dal mattino alla sera per un bel po’ di giorni. Sono un genio, o no?”. 

Quando si arriva al tema della maternità, Sabrina parla senza peli sulla lingua di quello che è stato il suo percorso, del tentativo di un’adozione e come negli anni sia cambiata la sua idea. Riguardo il primo tema, ovvero quando ha cercato di adottare un bambino, dichiara: “Non solo devi essere sposato, devi anche attraversare tutta una serie di passaggi burocratici, una selezione psichiatrica, gli assistenti sociali, avere soldi… Tutte cose che non fa chi decide di fare dei figli, che non viene esaminato”. Infine, conclude con il seguente pensiero: “C’è un periodo, per una donna, in cui pensi che il matrimonio, i figli, siano un’idea di completezza. Io crescendo ho pensato che non fosse del tutto la mia strada, e così è rimasto. Ho investito molto sul mio lavoro e il riscontro c’è stato, sono sana, ho degli amici che mi porto dietro da una vita e che sono famiglia, una cortina di affetto e affidabilità”.