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Credits: Getty Images
04 Settembre 2023
Redazione 105
Pierfrancesco Favino ha voluto mettere un po’ di pepe in Laguna. Ha infatti sollevato una polemica riguardo alla scelta di assegnare ruoli italiani ad attori non italiani, come nel caso di Enzo Ferrari interpretato da Adam Driver nel film Ferrari di Michael Mann presentato in anteprima al Festival di Venezia. Favino ha criticato l’uso di attori stranieri per interpretare persone italiane, definendo questa pratica come “appropriazione culturale”.
La polemica è nata dal fatto che dopo la proiezione molti hanno notato l'uso di un marcato accento italiano, al punto di essere fastidioso. Ad esempio Penélope Cruz veste i panni della moglie di Enzo Ferrari recita in inglese, ma con accento italiano. Questa stessa controversia era emersa precedentemente nel film House of Gucci di Ridley Scott, dove Driver e Lady Gaga avevano interpretato Maurizio Gucci e Patrizia Reggiani.
Con un gancio ironico riferito proprio a questa pellicola, Pierfrancesco Favino ha scherzato: “I Gucci avevano l’accento del New Jersey non lo sapevate?”. Poi, facendo leva sull’interpretazione di Driver nei panni di Enzo Ferrari, Favino ha affermato: “C’è un tema di appropriazione culturale, non si capisce perché non io ma attori di questo livello” – rivolgendosi a Toni Servillo, Adriano Giannini, Valerio Mastandrea, colleghi di set nel film Adagio – “non sono coinvolti in questo genere di film che invece affidano ad attori stranieri lontani dai protagonisti reali delle storie, a cominciare dall’accento esotico”.
In più ha rincarato la dose: “Se un cubano non può fare un messicano perché un americano può fare un italiano? Solo da noi. Ferrari in altre epoche lo avrebbe fatto Gassman, oggi invece lo fa Driver e nessuno dice nulla. Mi sembra un atteggiamento di disprezzo nei confronti del sistema italiano, se le leggi comuni sono queste allora partecipiamo anche noi”.