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Credits: Instagram @cindycrawford
26 Settembre 2023
Redazione 105
Nel corso degli ultimi quarant’anni, Cindy Crawford è riuscita a mantenere un aspetto quasi invariato, il che è stato attribuito ai suoi segreti di bellezza e al suo stile immutabile. Il suo iconico taglio di capelli a farfalla, con ciocche scalate, punte svolazzanti e lunghi capelli ondulati che scendevano fino alle spalle, è diventato un marchio di fabbrica per lei e ha contribuito a consolidare la sua immagine.
La recente docuserie “The Super Models”, trasmessa su Apple TV+, ha però svelato alcuni dettagli a dir poco inquietanti dietro questo taglio di capelli iconico. Questo stile immutabile è infatti stato una reazione traumatica a un’esperienza negativa all’inizio della sua carriera.
Il primo episodio racconta la lenta ascesa di Cindy Crawford alla celebrità dopo essere stata scoperta in una campagna pubblicitaria nell’Illinois e aver accettato una grande opportunità di lavorare con il famoso fotografo di moda Patrick Demarchelier. C’era tuttavia una condizione: tagliare i capelli molto corti. Crawford e la sua agenzia erano contrari a questa richiesta, ma Demarchelier insistette comunque nel portarla a Roma per il servizio fotografico.
Quando Cindy arrivò nella Capitale, si presentò un parrucchiere che procedette a tagliare i suoi capelli senza il suo consenso, lasciandola sotto shock a piangere in una stanza d’albergo. Questo momento drammatico l’ha portata a non voler mai più tagliare i capelli così corti. Si sentiva privata della sua voce e autonomia in quel momento, portandola a riflettere che forse non era pronta per quello che significava essere una modella.
Ma vediamo quali sono state le sue parole: “Mi pettinarono i capelli, li legarono in una coda di cavallo e mi tagliarono la coda senza chiedere. Ero sotto shock e rimasi seduta lì in un hotel a Roma a piangere. La gente da allora si è chiesta perché non mi sono mai tagliata i capelli davvero — ecco perché. Ero traumatizzata”.
Una situazione che ha portato un profondo senso di inadeguatezza in lei: “Sentivo davvero di non essere vista come una persona che aveva voce in capitolo sul proprio destino. Non è che non mi piacessero i capelli corti, è che io non avevo dato il mio consenso a tagliare i capelli corti”. Uno shock tale che l’ha portata a pensare: “Se questo è ciò che significa essere una modella, semplicemente non sono pronta”.
Questo episodio contrasta con la reazione di Linda Evangelista, un’altra famosa modella degli anni ‘90, che accettò di tagliare i capelli corti quando gli fu chiesto da Peter Lindbergh. Questa scelta iniziale, non molto popolare all’epoca, alla fine contribuì a lanciare la carriera di Evangelista verso il successo.
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