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Dichiarata morta nel 2007 ma è viva: "Non trovo lavoro né casa"

Redazione 105

“Non mi importa se ci vorranno altri venti anni, farò comunque quello che devo fare per risolvere questa situazione”

So solo di essere viva. Non mi interessa quello che dice l’intelligenza artificiale o il software, sono viva. Solo che è difficile provarlo”, queste sono le parole di Madeline-Michelle Carthen, una donna di 52 anni del Missouri, vive un incubo dal 2007. Questa situazione è iniziata quando la Carthen, studentessa e madre di un adolescente all'epoca, è stata accettata come partecipante in un programma di scambio dell'università di Webster, con destinazione il Ghana. 

Per partecipare a questo progetto, la donna aveva fatto richiesta di assistenza finanziaria al suo consulente, ma durante il processo di richiesta, è stata fatta una scoperta sconcertante: il suo numero di previdenza sociale indicava che lei era morta. Secondo quanto raccontato da Carthen all'NBC, non c'è stata alcuna allerta quando ha scoperto di essere stata inserita nell'elenco dei deceduti "per errore". 

Inizialmente, la donna ha pensato che la situazione sarebbe stata risolta rapidamente, ma la realtà è stata diversa. Durante i sedici anni successivi, Carthen ha cercato disperatamente di far rimuovere il suo nome dal file dei deceduti, presentando decine di documenti alla SSA (che ha poi denunciato), scrivendo a quattro presidenti degli Stati Uniti e a vari funzionari governativi. 

Tuttavia, non ha ottenuto alcun risultato positivo e la sua situazione è peggiorata anno dopo anno, a causa del suo numero di previdenza sociale, non ha potuto richiedere un mutuo e ha avuto difficoltà a trovare un lavoro stabile, a causa di problemi con le risorse umane che non potevano essere risolti. Quando riesco ad avere un lavoro so che poi arriveranno dei problemi. Quindi, io so che lo otterrò ma mi verrà tolto e dovrò ricominciare”, rivela la donna.

Nel 2021, dopo anni di tentativi, Carthen ha finalmente pensato di aver risolto il suo problema: la SSA le ha rilasciato un nuovo numero di previdenza sociale e lei ha cambiato il suo nome in Madeline Coburn, cercando di lasciarsi il passato alle spalle. 

Tuttavia, la realtà è stata diversa: il nuovo numero di previdenza sociale risulta ancora collegato al precedente e la donna continua ad avere gli stessi problemi di sempre. “Non so come andrà a finire. Continuo a fare pressione e a lottare e quando dico lottare, intendo nello spirito. A volte vorrei arrendermi, ma la mia fede è troppo forte. Non mi importa se ci vorranno altri venti anni, farò comunque quello che devo fare per risolvere questa situazione, non solo per me stessa ma anche per gli altri”, dichiara la donna.

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