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Credits: Getty Images
11 Ottobre 2023
Redazione 105
In occasione della mostra a lui dedicata al Museo del Cinema di Torino, Tim Burton si racconta attraverso i suoi disegni che ripercorrono decenni della sua carriera. In un'intervista a Fanpage.it, Burton ha ammesso di non essere stato un grande animatore, ma di aver continuato a disegnare.
Durante l’intervista, Burton parla dell’effetto che gli fa ripercorrere la sua carriera: “È strano. Anche anni fa, quando hanno messo insieme per la prima volta alcune delle cose che ho fatto, è stato sorprendente. Io non ho mai curato o seguito direttamente nessuna di queste mostre, e quindi ogni volta, proprio come se fossi uno spettatore qualunque, scopro quello che è stato selezionato. Nella maggior parte dei casi parliamo di cose vecchie: disegni, bozzetti, schizzi. Cose di cui ho finito per dimenticarmi completamente. Vederle insieme, esposte, è stupendo. E allo stesso tempo inquietante”.
Poi l’aneddoto sulla sua infanzia: “Quando ero bambino, il mio più grande incubo era sognare di dovermi svegliare per andare a scuola. E quando succedeva, mi alzavo di scatto, terrorizzato e sudato”.
Ciò che più di tutto identifica lo stile di Burton, sono i disegni stravaganti e personaggi che vanno oltre ogni immaginazione, riguardo il disegno il regista dichiara: “Non sono un grande disegnatore. Poter disegnare mi permette di perdermi nei miei pensieri, di affrontarli, di trovare strade che non pensavo di poter trovare. Non sono mai stato un abile comunicatore, mai. Soprattutto con le parole. Il disegno mi ha permesso di esprimermi, di esplorare le mie idee, di dare una consistenza precisa ai miei pensieri. Fa parte di me”.