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Credits: Getty Images
17 Ottobre 2023
Redazione 105
Michele Foresta, noto come Mago Forest, si prepara ad inaugurare una nuova stagione nel GialappaShow. Durante un'intervista a Libero, il comico condivide la sua storia professionale raccontando gli esordi e il sogno di collaborare con la Gialappa's Band.
Originario di Nicosia, cittadina nel libero consorzio comunale di Enna, Mago Forest ha avviato la sua carriera fin da giovane, prendendo spunto dagli illusionisti degli anni '70: “Iniziai a copiare Mac Ronay, un artista francese. Avevo 16/17 anni. Da lì poi iniziai ad approfondire il ruolo del mago scemo. Adesso sono arrivato a frequentare i club e i congressi dei maghi in giro per il mondo”.
E poi non si può fare a meno di parlare di una dei più grandi amori del mago: “Io ero già un ammiratore della Gialappa’s prima di lavorarci assieme. Loro, vedendomi, hanno capito che potevo entrare in squadra e così ho iniziato a scorrazzare anche nell’attualità e nella satira di costume e ho scoperto che mi piaceva misurarmi con queste cose. Con loro c’è molta sintonia. La maggior parte delle cose che facciamo in scena ci vengono naturali al punto che non sembra nemmeno che stiamo lavorando. Tra noi c’è una continua aria sfottereccia e nessuno tra noi si prende mai sul serio…”, un amore che ancora non è finito.
In questa occasione Mago Forest si sofferma anche sui cambiamenti del mondo dell'intrattenimento: “La comicità non l’abbiamo certo inventata noi. Penso che i meccanismi comici siano gli stessi delle commedie di Eduardo o di Goldoni o anche prima. I meccanismi sono sempre gli stessi, cambiano argomenti. La celebrazione del paradosso resta l’obiettivo del comico, dissacrando in maniera irriverente”.
Infine il pensiero sullo stato della televisione italiana: “Con il dovuto rispetto per la televisione generalista, non ci si può non accorgere di come è cambiato il modo di fruire della televisione tra i ragazzi. Ora per mantenere alta la soglia dell’attenzione tutti cercano di fare prodotti brevi come si fa sui social, anche questo è un modo di adeguarsi ai tempi”.