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Trattare gli animali come esseri umani: ecco perché è sbagliato

“Sebbene trattare un animale ‘come un figlio’ può sembrare tenero, ha però conseguenze negative sul suo comportamento”

Trattare gli animali come esseri umani: ecco perché è sbagliato

Credits: Getty Images

30 Novembre 2023

Redazione 105

Secondo gli esperti, l'umanizzazione degli animali domestici, in particolare cani e gatti, sta diventando una tendenza sempre più diffusa. I nostri amici a quattro zampe spesso vengono trattati come membri della famiglia e questo comportamento può influenzare le dinamiche familiari e il loro benessere.

I proprietari creano per loro posti a tavola, li fanno dormire nel loro letto, li vestono e li profumano, addirittura li mettono in un passeggino. “Umanizzare significa assegnare a un animale dei comportamenti che sono fondamentalmente umani”, afferma Angelica Gonzalez Barrera, specialista del comportamento dei cani.

A sostenere l’affermazione dell’esperta è anche Jorge Gallego Rodríguez, professore di Emergenza, Medicina Interna e Tossicologia Clinica, che afferma: “Un animale domestico non dovrebbe mai essere trattato come un essere umano. Il fatto che diventi membro della nostra famiglia non ci dà il diritto di umanizzarli. Dobbiamo essere molto chiari sul concetto di famiglia multi specie, che fa riferimento ad un nucleo sociale costituito da due specie totalmente diverse, quella umana e quella animale. Si ha integrazione tra specie, ma non fusione. Sebbene trattare un animale ‘come un figlio’ può sembrare tenero, ha però conseguenze negative sul suo comportamento”.

Inoltre, secondo Conrado Clavijo, addestratore, educatore per cani e consulente comportamentale, l’umanizzazione può indurre aggressività o paura negli animali a causa della loro insufficiente capacità di adattamento ai fattori di rischio che incontrano all'esterno della casa.

Ad intervenire sull’argomento è Carlos Carrasco, educatore per cani, che afferma: “Posso amarlo molto, ed è chiaro che è un membro della famiglia, per questo lo tratterò sempre bene, mi prenderò cura del suo benessere, lo nutrirò nel miglior modo possibile, mi prenderò cura della sua salute, facendogli fare esercizio fisico e mentale, gli darò tutti gli stimoli per essere sano ed equilibrato. Ma è un animale. È un cane, o un gatto. Non è un mio bambino o mio figlio. Non bisogna perdere di vista questo concetto. Se lo trattassi come un bambino non lo rispetterei, poiché gli assegnerei una responsabilità che non gli appartiene”.

In conclusione, tutti gli esperti concordano nel seguente consiglio: “Se vogliamo il benessere del cane, quello che dovremmo fare invece di coccolarlo gratuitamente, è dedicare loro del tempo per fare abbastanza esercizio fisico, stabilire limiti e regole, comunicare con lui in maniera appropriata”.

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