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La felicità arriva dopo i 60 anni: lo studio spiega perché

“Questa maggiore felicità è dovuta anche al fatto che il cervello dà più valore al positivo che al negativo e dà priorità a ciò che ci rende felici”

La felicità arriva dopo i 60 anni: lo studio spiega perché

Credits: Getty Images

11 Dicembre 2023

Redazione 105

Si passa una vita a rincorrere l’idea della felicità, ad aspettare di sentirsi al massimo. Eppure, oggi, uno studio ha rivelato qual è l’età in cui si è più felici, sfatando il mito dei 30 anni. La ricerca affonda le radici a 80 anni fa e ha studiato due generazioni di individui per arrivare a un risultato preciso e affidabile.

Lo studio è stato condotto dall’Università di Harvard che, attraverso numerose interviste, ha portato alla luce una realtà diversa da quello che solitamente si immaginava. La ricerca della felicità, infatti, dura almeno qualche decennio: il periodo più felice della propria vita arriva dopo il compimento dei 60 anni.

“Pensiamo che sia perché abbiamo un senso dei limiti della vita e sappiamo che la morte sia qualcosa di reale”, ha spiegato lo psichiatra Robert Waldinger che si è occupato in prima persona dello studio. “Ciò ci rende più felici perché a partire da questa consapevolezza della morte come qualcosa di reale cambiamo le nostre vite – continua - Ci togliamo dagli obblighi, dalle amicizie che non ci rendono felici o dagli incontri che non ci piacciono”. Dallo studio emerge che la felicità si fa attendere e per raggiungerla bisogna aspettare almeno 60 anni. Questo perché il senso di soddisfazione gioca un ruolo fondamentale nel raggiungimento del benessere fisico e mentale. 

A 60 anni, infatti, si è persone realizzate: gli sforzi peggiori sono già stati compiuti e si raccolgono i frutti di tutto ciò che abbiamo seminato durante la nostra vita. “Questa maggiore felicità - spiega ancora lo psichiatra - è dovuta anche al fatto che il cervello dà più valore al positivo che al negativo e dà priorità a ciò che ci rende felici, in un periodo della vita in cui ci sono ancora cose da imparare e sviluppare”. Dopo i 60 anni, inoltre, si è emotivamente più saggi

I risultati della ricerca hanno stupito molte persone, che si sono chieste se la propria infanzia giochi un ruolo decisivo nel raggiungimento della felicità. Lo psichiatra Waldinger, insieme allo psicologo Marc Schulz, ha chiarito che “né l'infanzia né l'indole naturale né il quartiere in cui si è cresciuti segnano il destino”. Le relazioni interpersonali, al contrario, sono fondamentali: “Vivere circondati da relazioni d'amore protegge il nostro corpo e la nostra mente”, hanno affermato gli esperti. In conclusione, se si vuole raggiungere lo stato di massima felicità bisogna aspettare i 60 e, nel frattempo, circondarsi di persone che ci vogliono davvero bene.

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