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29 Dicembre 2023
Redazione 105
Uno dei primi episodi documentati di uso del dito medio risale all’Atene del IV secolo a.C., quando il filosofo Diogene disse a un gruppo di visitatori esattamente ciò che pensava dell’oratore Demostene. Il dito medio è quindi documentato come espressione di insulto da più di due millenni. Secondo l’antropologo Desmond Morris si tratta di “uno dei gesti di insulto più antichi che si conoscano”. Ma a cosa “equivale”? “Il dito medio è il pene e le dita arricciate ai lati sono i testicoli. Facendolo, si offre a qualcuno un gesto fallico. Si dice ‘questo è un fallo’ che si offre alla gente, un gesto molto primordiale”.
I Romani avevano un nome proprio per questo gesto: digitus impudicus ovvero il dito impudico, indecente o offensivo. Negli Epigrammata del I secolo d.C. del poeta latino Marziale, un personaggio che ha sempre goduto di buona salute tende un dito, “quello indecente”, a tre medici. Lo storico romano Tacito scrisse che le tribù tedesche facevano il dito medio ai soldati romani che avanzavano. Già i Greci usavano il dito medio come riferimento esplicito ai genitali maschili eppure le origini del gesto potrebbero essere ancora più lontane: le scimmie scoiattolo maschio del Sud America sono note per gesticolare con il pene eretto.
La leggenda secondo cui il “saluto con due dita” deriverebbe dalla battaglia di Agincourt è apocrifa. Sebbene gli studiosi e gli storici continuino a discuterne le origini, la leggenda vuole che sia stato esibito per la prima volta durante la battaglia di Agincourt nel 1415, anche se è ampiamente considerata una leggenda. Si narra che i soldati inglesi agitarono le dita ai soldati francesi che avevano minacciato di tagliare le prime due dita agli arcieri catturati per impedire loro di scoccare frecce. Gli inglesi si vantavano così di essere ancora in grado di farlo.
Il significato offensivo del dito medio sembra aver superato i confini culturali, linguistici e nazionali e ora si può vedere nelle proteste, sui campi di calcio e nei concerti rock di tutto il mondo. Sebbene il dito medio possa storicamente simboleggiare un fallo, ha perso questo significato distintivo e non è più nemmeno osceno. A dirlo è Ira Robbins, professore di legge all’American University di Washington DC, che ha studiato il posto del gesto nella giurisprudenza penale: “Non fa appello a interessi pruriginosi. Questo gesto è così ben radicato nella vita quotidiana di questo Paese e di altri. Significa tante altre cose, come la protesta o la rabbia o l’eccitazione, non è solo un fallo”.