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Ricordi traumatici: il cervello li vive come se stessero accadendo

E non solo: maggiore era il disturbo post-traumatico, maggiore risultava l’attivazione di questa area cerebrale

Ricordi traumatici: il cervello li vive come se stessero accadendo

Credits: Getty Images

29 Dicembre 2023

Redazione 105

Uno studio condotto dall’Università di Yale e dalla Icahn School of Medicine di Mount Sinai, New York, ha rivelato che il cervello elabora i ricordi traumatici in modo unico, distinguendoli dagli altri ricordi negativi. Secondo la ricerca, pubblicata su Nature Neuroscience, i ricordi traumatici non sono semplicemente codificati come esperienze passate, ma sono vissuti dal cervello come se stessero accadendo nel momento presente.

Lo studio ha coinvolto 28 persone con disturbo post-traumatico da stress (PTSD), sottoposte a scansioni cerebrali mentre ascoltavano narrazioni registrate delle loro esperienze traumatiche. I risultati hanno mostrato che, mentre i ricordi tristi attivavano l’ippocampo, una regione cerebrale coinvolta nell’apprendimento e nella memoria, i ricordi traumatici attivavano la corteccia cingolata superiore, un’area cerebrale associata ai pensieri introspettivi e al sogno ad occhi aperti.

La corteccia cingolata superiore è normalmente coinvolta nell’analisi dell’esperienza interiore, ma non nella memorizzazione. Inoltre, maggiore era il disturbo post-traumatico, maggiore risultava l’attivazione di questa area cerebrale. La neuroscienziata Daniela Schiller, uno degli autori dello studio, ha notato che “il cervello non sembra in uno stato di ricordo; sembra piuttosto in uno stato di esperienza presente”.

La scoperta ha importanti implicazioni per il trattamento del disturbo da stress post traumatico (PTSD). Attualmente la terapia mira a esporre il paziente ai ricordi traumatici per ridurne l’impatto distruttivo nel tempo. Tuttavia la ricerca suggerisce che potrebbe essere più efficace aiutare i pazienti a trasformare i ricordi traumatici in ricordi tristi ordinari, organizzati e consolidati nell’ippocampo. Questo svolge un ruolo chiave nell’organizzare e contestualizzare i ricordi e aiutare il paziente a costruire un ricordo ordinario potrebbe rendere più chiaro che l’esperienza traumatica è accaduta nel passato. Tale approccio potrebbe contribuire a mitigare la sensazione che l’evento stia accadendo attualmente, un’illusione comune nei pazienti con PTSD.

Inoltre lo studio ha evidenziato che la rievocazione del trauma avviene nella corteccia posteriore cingolata, coinvolta nel rivivere i ricordi e nel cercare elementi rilevanti per il sé. Questo potrebbe spiegare perché i pazienti con PTSD reagiscono intensamente a stimoli sensoriali, come il rumore dei fuochi d’artificio, percepiti come segnali di pericolo immediato. La comprensione di queste dinamiche cerebrali potrebbe guidare lo sviluppo di terapie più mirate per affrontare il disturbo post-traumatico da stress.

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