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L'inquinamento prende forma: sono nate le "rocce di plastica"

Il fenomeno della ruggine plastica è un’incorporazione che si fonde con la roccia come una gomma da masticare attaccata a un marciapiede

L'inquinamento prende forma: sono nate le "rocce di plastica"

Credits: Instagram @fillvernonsrefillstore

16 Gennaio 2024

Redazione 105

L’inquinamento ambientale è un problema che riguarda tutti e preoccupa sempre più persone. Le prove sono lampanti, tanto che oggi sono state trovate delle rocce di plastica. Si chiamano plasticrust e sono state rilevate da uno studio che ne ha spiegato la natura: si tratta di strati di plastica presenti nelle rocce che testimoniano una nuova forma di inquinamento mai vista prima d’ora.

Purtroppo, la presenza di plastica in aree dove non dovrebbe trovarsi è evidente a tutti. La quantità presente nell’ambiente è talmente elevata che ormai esistono "isole" di plastica galleggiante nei nostri oceani. Ad aggravare questo quadro allarmante c'è la comparsa della ruggine di plastica, trovata dai ricercatori sull'isola di Madeira, in Portogallo.

Recentemente, una nuova e inaspettata scoperta è venuta alla luce, rivelando un altro ostacolo che potrebbe complicare ulteriormente le sfide dell'ecologia moderna. Il fenomeno della ruggine plastica è un’incorporazione che si fonde con la roccia come una gomma da masticare attaccata a un marciapiede ed è impossibile da rimuovere dalla superficie. Dalla sua prima comparsa nel 2016, i casi di plasticrust hanno continuato ad aumentare e restano al centro dell’attenzione degli ecologisti.

I ricercatori hanno analizzato alcuni campioni di plasticrust e hanno scoperto che si tratta di polietilene, un materiale usato negli imballaggi monouso e nei contenitori alimentari, uno dei principali inquinatori dell’ambiente. La presenza di plastica nelle rocce comporta rischi per la fauna marina e per la salute dell’uomo stesso. Il plasticrust sostituisce le incrostazioni biologiche che sono fondamentali per gli organismi marini e il rischio è quello che venga ingerito.

Ora l’attenzione dei ricercatori è incentrata sulla plastica nelle rocce: l’obiettivo è quello di mappare la sua presenza e capire quanto è diffuso questo fenomeno. L’essere umano si è dimostrato in grado di modificare negativamente l’ambiente, adesso la sfida è capire come contrastare questo cambiamento ed evitare di causare ulteriori danni.

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