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23 Gennaio 2024
Redazione 105
L’evoluzione tecnologica ha influenzato persino la nostra sessualità, mutando - soprattutto tra i più giovani - il modo di avere rapporti intimi. Secondo l’indagine promossa dalla Società Italiana di Andrologia (SIA), in Italia un ragazzo su tre fa sesso virtuale. Questo significa che utilizza i device per vivere un momento speciale con il proprio partner. Non solo, oltre 1milione e 600mila giovani di età compresa tra i 18-35 anni dichiara di non aver mai avuto un rapporto sessuale e oltre 200mila coppie stabili sono in astinenza da tempo.
La ricerca svolta dalla SIA ha indagato i cambiamenti delle abitudini sessuali dei giovani dopo la pandemia. I risultati emersi sono allarmanti e incidono inevitabilmente anche sul calo delle nascite. Negli ultimi anni, complice anche il lockdown che ha allungato le distanze, è cambiato persino il modo di fare sesso. Alessandro Palmieri, Presidente SIA e Professore di Urologia alla Università Federico II di Napoli, ha affermato: “I risultati preliminari dell'indagine mostrano che il rapporto della Generazione Z con il sesso è complicato e contraddittorio. La sessualità negli under 35 appare sempre più sganciata dalla componente relazionale e riproduttiva, e questo si riflette sulla scarsa soddisfazione nei rapporti reali, 50% del campione, e sul ricorso al sesso solo virtuale per un ragazzo su tre”.
Poi, il professore ha parlato dei rischi di questa nuova pratica, molto diffusa tra la Generazione Z: “Questa tendenza alimenta silenziosamente il fenomeno della denatalità e comporta anche una ricaduta sui disturbi della sfera sessuale. Moltissimi ragazzi lamentano disfunzione erettile ascrivibile alla virtualizzazione del rapporto, all'eccesso di pornografia e di autoerotismo”.
Dalla ricerca emerge che l’11% dei giovani fa ricorso ai social per trovare partner sessuali, mentre il 30% usa ogni giorno chat erotiche per provare piacere. Oggi, quindi, la Generazione Z tende a preferire il sesso online, piuttosto che i rapporti di persona. Questa pratica allunga nuovamente le distanze e preoccupa per il tasso di natalità del nostro Paese.