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Credits: Getty Images
09 Febbraio 2024
Redazione 105
C’era da aspettarselo da lei un monologo, anche se Amadeus aveva assicurato che non ce ne sarebbero stati. Invece Teresa Mannino ha voluto portare un suo pezzo a Sanremo, dove ha parlato di argomenti forti come ambientalismo e femminismo, ma anche del potere della natura rispetto alla nostra “pochezza” umana. Lo ha fatto, ovviamente, spaziando tra serietà e ironia. Subito la prima bordata: “Siamo nel 2024 ma ragioniamo come 2.500 anni fa”. E ancora dopo aver citato Protagora ha puntato il dito contro “l’uomo bianco, ricco e occidentale” che “è a misura di tutte le cose. Ma la misura l’ha persa e pensa che tutti gli altri esseri umani siano a sua disposizione”.
Non è mancato un po’ di orgoglio femminile: “Ma poi perché l’uomo e non le donne? Io le vedo sempre indaffarate le donne, non era meglio l’essere umano, o meglio l’animale umano, perché noi siamo animali, non ce lo dobbiamo dimenticare”. La comica siciliana è passata dunque a paragonare l’uomo alla natura e agli animali perché: “Dobbiamo ricordarci che siamo animali umani. L’origine della vita sul pianeta è comune: il 60% del nostro patrimonio genetico è uguale alle banane. Con le scimmie è del 98%, ma gli scimpanzé ci tengono a non farlo sapere”.
Eppure noi siamo convinti di essere superiori al resto del creato, natura e animali. Ma è davvero così? Per rispondere a questa domanda la Mannino prende l’esempio delle formiche tagliafoglie e qui arriva l’ennesimo graffio: quello ambientalista. “Io ho interrogato le formiche tagliafoglie, le più intelligenti. Loro coltivano, hanno grandissimi formicai e in alcune camere coltivano funghi. Sono le uniche al mondo. Fanno agricoltura da 50 milioni di anni e non hanno rovinato niente, noi da 10 milioni e abbiamo sfinito il pianeta. Erano sulla Terra già all’epoca dei dinosauri”.
Poi si passa ad una parte più comica, ma con un messaggio femminista di fondo molto forte: “Sono intelligentissime, allora ho pensato guardiamo come funziona la loro società e copiamo. C’è una regina madre e le figlie. Lei decide il sesso dei nascituri: i maschi sono una minima parte, solo per la prosecuzione della specie. I maschi hanno il ruolo solo di fornire gli spermatozoi, che vengono conservati nella spermateca della regina. I maschi fanno un volo nuziale una volta l’anno, e dopo l’accoppiamento muoiono perché non servono più. Quanto sono avanti! Non hanno il problema di gestire gli ex. Anche i maschi sono contenti perché la loro vita è stata una unica grande sc****a”.
E infine quel riferimento alla violenza, anche solo verbale, degli uomini sulle donne. Per una sete di potere da cui lei si vuole discostare totalmente: “Gli uomini umani preferiscono il potere: sulle donne, sui bambini, sulla natura. Anche a me piace il potere, ma il potere di ridere e di farvi ridere. Il potere di vestirmi con le piume rosa e cantare anche se sono stonata. Di ballare per strada con mia figlia che si vergogna”.