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10 Aprile 2024
Redazione 105
Avete mai sentito parlare di solastalgia? Si tratta di un fenomeno in forte sviluppo tra i giovani, tanto da essere arrivato alla scrivania del Ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin. In occasione del Giffoni Film Festival una giovane ragazza aveva confessato al Ministro di avere una forte ansia per il futuro del nostro pianeta. La sensazione di cui parlava la giovane ha un nome ben preciso: si tratta di eco-ansia, chiamata anche solastalgia, ed è stato uno dei temi centrali del Walking psychology for wellness.
Durante il seminario si è parlato a lungo di eco-ansia, ossia quello stato di malessere che nasce dalla consapevolezza dei problemi ambientali che colpiscono la nostra Terra. Il senso di impotenza e la paura per il futuro provocano un forte senso di disagio in moltissime persone, soprattutto tra i più giovani. Tra i sintomi più comuni rientrano le crisi di panico, sensi di colpa, angoscia, stress, apatia e in alcuni casi persino burnout. Possiamo affermare che le tematiche inerenti alla crisi climatica hanno travolto la popolazione mondiale.
Molti giovani a causa della solastalgia ad oggi sono restii ad avere figli. Il motivo? Non riescono a immaginare un futuro su questo pianeta e per questo non se la sentono di mettere al mondo un figlio. Questa paura ha effetti su scala nazionale e sul tasso di natalità, un tema caldo del nostro Paese. Secondo alcuni studiosi l’unico modo per alleviare i sintomi dell’eco-ansia è riconnettersi con la natura. Per ritrovare uno stato di serenità, il ricercatore e psicologo Francesco Becheri ha consigliato ai giovani di immergersi nella natura incontaminata. Anche la meditazione e il mindfulness possono essere utili a combattere lo stato di stress provocato dall’eco-ansia.