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Credits: Instagram @enzomiccio
24 Aprile 2024
Redazione 105
Enzo Miccio ha portato in televisione un monologo sull’omosessualità e la difficoltà che molti ragazzi hanno nel confessare il proprio orientamento sessuale in famiglia. Lo ha fatto negli studi de Le Iene, dove con coraggio ed estrema onestà ha raccontato la sua esperienza personale, snocciolando le varie sfaccettature che assume il concetto di omofobia.
“Ho lasciato il mio paese appena ho compiuto 18 anni, quasi scappando. Mi sono lasciato alle spalle, gli amici, gli affetti, rinunciando a crescere con i miei fratelli e con la mia famiglia. L'ho fatto perché in tanti mi hanno fatto sentire diverso. Sbagliato”. Ha esordito così Enzo Miccio nel suo monologo a Le Iene.
Lo stylist è nato a San Giuseppe Vesuviano, in provincia di Napoli, dove - come in ogni piccolo paesino - le voci girano veloci e i pregiudizi sembrano ingigantirsi. È lì, nel suo luogo Natale, che ha conosciuto i primi atteggiamenti omofobi: "L'adolescenza è sempre un momento delicato della vita, e lo è ancor di più quando scoprì di avere un'identità sessuale diversa – ha detto - Diversa da quella che gli altri si aspettano da te, da quella che piace a loro, perché le persone sono troppo spesso spaventate o semplicemente troppo impreparate per aiutarti a gestire le tue emozioni”.
La cosa più difficile per lui è stata parlare del suo orientamento sessuale con i genitori. La paura di non essere accettati o compresi ha preso il sopravvento sulla ragione per molti anni. “Pensavo che per i miei genitori avere un figlio gay potesse essere un dispiacere. Ma per fortuna non lo è mai stato. Sbagliando ho taciuto, provando a tirare dritto, almeno fino a quando sono riuscito a farcela”. La sua esperienza di vita è allo stesso tempo personale e collettiva, perché appartiene a molte persone omosessuali che, come lui, ogni giorno devono combattere uno stigma sociale. Alla fine del monologo Enzo Miccio ha lanciato un messaggio a chi si è riuscito a immedesimare nelle sue parole: “Non fare come me, non scappare, non avere timore di chiedere aiuto. Chiunque tu sia sappi che non sei sbagliato, educa te stesso, accettati, e ti sentirai più forte nell’affrontare la discriminazione. Sii fiero di te, sempre, perché sei unico e autentico”, ha concluso.