“Baby Reindeer” parla la vera Martha: “Un mucchio di spazzatura”

L’intervista televisiva della presunta vera Martha di “Baby Reindeer” ha gettato nuova luce sulle controversie legate alla serie di successo di Netflix. Fiona Harvey, che sostiene di essere la persona dietro il personaggio di Martha nella vita reale, ha rilasciato dichiarazioni sorprendenti, definendo la serie “un mucchio di spazzatura” e minacciando azioni legali contro il creatore dello show, Richard Gadd, e contro il colosso dello streaming.

Durante l’intervista con Piers Morgan, Harvey ha negato molti aspetti della storia narrata nella serie, sottolineando di non aver ancora visto la serie stessa e definendo “psicotico” Richard Gadd, il quale ha sostenuto di aver la serie basandosi sulle sue esperienze personali e di essere stato perseguitato da una donna più grande alla quale nella finzione ha dato il nome di Martha. 

Harvey ha espresso la sua indignazione per il modo in cui è stata rappresentata nella serie. La presunta vera Martha ha anche sollevato dubbi sulla veridicità della narrazione di Gadd, sostenendo che molti dettagli non corrispondono alla realtà e che lei e il suo partner, entrambi avvocati, stanno esplorando tutte le opzioni legali a loro disposizione. Tuttavia, ha chiarito che non avrebbero accettato il caso da soli, ma che ci sono “diverse persone da denunciare”.

Harvey ha fatto sapere di non aver visto la serie perché “credo che mi verrebbe da vomitare” e che direbbe a Gadd che è “inorridita da quello che ha fatto”. Ha poi sostenuto: “In generale penso che abbia problemi psichiatrici estremi… È un’opera di finzione. È un’opera di iperbole, come ho sempre detto. E ci sono due fatti veri in questo. Si chiama Richard Gadd e lavorava come barista a chiamata all’Hawley Arms. E ci siamo incontrati, due o tre volte…”.

L’intervista di Harvey è arrivata dopo le sue dichiarazioni al Daily Record, in cui aveva sollevato dubbi sulla veridicità della serie. Aveva affermato: “Guarda, anche se avessi inviato alcune e-mail, non significa che sono colpevole di tutto il resto delle cose. Come ho detto, per poter considerare qualcosa come una storia vera, deve essere vera praticamente al 100%. Mi sembrava di essere stata incastrata. Mi sento un po’ usata”.