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Credits: Getty Images
23 Maggio 2024
Redazione 105
Quante volte ci siamo sentiti ripetere che fare sesso equivale a raggiungere la felicità. Ebbene: da questo momento in poi possiamo dirti che questo assioma sulla sessualità non è vero. Almeno, non sempre.
A confermarlo, infatti, sono i ricercatori della Carnegie Mellon University che, nel corso della loro ricerca, hanno dimostrato che una maggiore frequenza dell'attività sessuale porta ad un calo del desiderio sessuale stesso, riducendo, quindi, il piacere. Nel primo studio che esaminava il legame tra frequenza sessuale e felicità, 128 individui sani di età compresa tra 35 e 65 anni che facevano parte di una coppia sposata maschio-femmina sono stati assegnati in modo casuale a uno di due gruppi. Il primo di questi due gruppi non ha ricevuto istruzioni sulla frequenza sessuale, al secondo è stato chiesto di raddoppiare i rapporti sessuali settimanali.
Durante l'esperimento a ciascuna coppia sono state poste quotidianamente domande sulla loro salute, sulla loro felicità e sul piacere legato al sesso. Coloro a cui è stato chiesto di avere più rapporti sessuali hanno sperimentato una piccola ma evidente diminuzione della loro felicità, così come un calo del desiderio sessuale e una diminuzione del piacere sessuale.
I ricercatori hanno concluso che tale diminuzione della felicità non era tanto legata al fatto di fare più sesso, quanto al fatto che fosse stato chiesto loro di farlo (e non, dunque, che fossero i diretti interessati a decidere spontaneamente se e quando farlo). "Invece di concentrarsi sull'aumento della frequenza sessuale fino ai livelli sperimentati all'inizio di una relazione, le coppie potrebbero voler lavorare sulla creazione di un ambiente che accenda il loro desiderio e renda il sesso ancora più divertente", ha suggerito Tamar Krishnamurti, uno dei progettisti dello studio.