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Credits: Getty Images
07 Giugno 2024
Redazione 105
Una o più volte nella vita, tutti noi abbiamo sognato la vendetta, e forse l'abbiamo anche portata a termine. Ma in definitiva è una buona idea? Ci renderà più saggi e felici a lungo termine? Di certo, c’è una correlazione col sentirsi bene, come ci dimostra la scienza.
In uno studio del 2004 pubblicato su Science i ricercatori hanno scansionato il cervello dei partecipanti utilizzando la tomografia a emissione di positroni (PET) mentre giocavano a un gioco economico incentrato sulla fiducia e che talvolta portava ad azioni di vendetta.
Il gioco è andato così: due giocatori maschi, la persona A e la persona B, hanno interagito in modo anonimo tra loro. Ognuno ha iniziato il gioco con dieci unità di denaro. La persona A ha preso la prima decisione: avrebbe potuto trasferire le sue dieci unità alla persona B oppure tenerle per sé. Se trasferiva il denaro, lo sperimentatore quadruplicava l'importo ricevuto dalla persona B portandolo a 40 unità, quindi B aveva 50 unità. La persona B avrebbe potuto rispedire la metà (25 unità) ad A o non inviare nulla. Se B si fosse comportato in modo affidabile e avesse rispedito indietro metà del denaro, entrambi si sarebbero ritrovati con 25 unità: un grande profitto rispetto alle dieci con cui avevano iniziato. Ma se B violava la fiducia di A e non restituiva nulla, B si ritrovava con tutte le 50 unità. Se A non si fidava di B e non trasferiva denaro fin dall'inizio, entrambi si ritrovavano con 10 unità.
Quando la fiducia veniva violata, i partecipanti riferivano che desideravano vendetta, e ciò si rifletteva in una maggiore attività nelle regioni del cervello legate alla ricompensa, lo striato dorsale. La vendetta, in altre parole, significa sentirsi bene, piuttosto che sentirsi male. Hanno anche scoperto che i partecipanti con l’attività più forte in questa regione erano disposti a sostenere maggiori costi personali (con unità di denaro detratte dal proprio conto) per ottenere la propria vendetta.