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Credits: Instagram @annalisaminettiofficial
26 Giugno 2024
Redazione 105
La vita è fatta per essere vissuta fino in fondo, lo sa bene Annalisa Minetti, che non ha mai smesso di lottare. L’ex vincitrice del Festival di Sanremo, dove trionfò nel 1998 con il brano Senza te o con te, si è laureata a 47 anni in Scienze Motorie, poi ha preso un Master. Ora pensa al dottorato: “Ho bisogno di tenere sempre allenate la mia testa e la mia volontà. Così tolgo l’attenzione dal dolore e lo trasformo in una fonte di ispirazione”, ha detto in un’intervista concessa al Corriere.
La cantante ed ex modella ha raccontato la sua storia, inevitabilmente condizionata dai problemi alla vista, iniziati quando era ancora soltanto una bambina. Aveva 12 anni quando i medici sottovalutarono il problema, sostenendo che la preoccupazione dei suoi genitori fosse eccessiva. Purtroppo si sbagliavano. Col passare del tempo, infatti, il disturbo peggiorava, riducendo di giorno in giorno la capacità visiva di Annalisa, che cercava – con sempre maggiore difficoltà - di nascondere il problema: “Andavo a scuola a piedi, il tragitto diventava ogni giorno più faticoso. Mi appiccicavo alle compagne che facevano la stessa strada, la loro voce mi guidava. Poi mi sono fatta regalare uno dei primi cellulari e fingevo di stare al telefono, la gente, vedendomi andare a sbattere, avrebbe dato la colpa alla distrazione”.
Il “buio” arrivò all’età di 18 anni. Non era più in grado di sostenere gli studi e aveva bisogno di una certificazione per gli esami di maturità: “La malattia (retinite pigmentosa e degenerazione maculare, ndr) era all’ultimo stadio, poco dopo sono diventata cieca”. Oggi, dice, non sa più come “è fatta”: può solo immaginarsi. “L’ultima volta in cui mi sono vista allo specchio ero una ragazza. Non ho percezione delle mie rughe. So che esistono, eppure mi sento più bella di quando avevo 20 anni e in tanti me lo confermano. Conosco il corpo, i miei muscoli, meglio del volto”, afferma Annalisa.
Alle inevitabili difficoltà causate dalla cecità, si sono aggiunte nel tempo le critiche di chi, ad esempio, riteneva che a causa del suo disturbo dovesse rinunciare alla maternità. Lei, pur soffrendone, ha seguito il suo cuore: oggi è mamma di Fabio, 16 anni, ed Elèna, 6. “Per tanti non avrei nemmeno dovuto averli perché sono cieca, ma una madre vede con il cuore. Li ho cresciuti con aiuti preziosi, su tutti i miei genitori e una tata, e con l’istinto”, conclude.
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