Vuoi avere successo sul lavoro? La competenza non basta
Per ottenere i propri obiettivi in ambito lavorativo non basta “saper fare”. Ecco alcuni consigli per puntare alla carriera.
Credits: Getty Images
03 Luglio 2024
Redazione 105
Avere successo nel lavoro non significa (o almeno non solo) svolgere bene una determinata mansione. Chi punta in alto non può accontentarsi di andare in ufficio e “far bene il compitino”, ma deve sviluppare e mettere in gioco una serie di qualità, sfidando, spesso, anche i propri limiti.
Ma quali sono le principali caratteristiche che un uomo o una donna dovrebbero avere per fare carriera?
Sexyness. Ne parla Roberto D’Incau su Vanity Fair, riferendosi a una serie di qualità che, prese insieme, rendono una persona “sexy” in ambito professionale, consentendole di attirare consensi e facilitandone gli avanzamenti di carriera. Le competenze sono fondamentali ma non bastano: ci vogliono carisma, fiducia in sé stessi, cura di sé, capacità di comunicare efficacemente e di diventare fonte d’ispirazione per chi si ha intorno. Tutto questo senza dimenticare di essere autentici: portare maschere, sottolinea D’Incau, sa di posticcio “dando l’idea di un remake di Sotto il vestito niente”.
Capacità di trasformare il fallimento in opportunità. Come disse Winston Churchill: “Il successo non è mai definitivo, il fallimento non è mai fatale; è il coraggio di continuare che conta”: se da una parte, anche e soprattutto quando si raggiungono obiettivi importanti è fondamentale non abbassare la guardia; in caso contrario, quando si fallisce, bisogna trarre gli insegnamenti del caso e guardare avanti. Solo sbagliando si cresce davvero.
Non fermarsi mai. Diffidare sempre da chi pensa di non aver più nulla da imparare: come nella vita, anche nel lavoro, ogni esperienza, ogni progetto, è un’occasione per aggiungere un nuovo mattoncino alla propria esperienza, che certamente tornerà utile in futuro.
Amare ciò che si fa. Ultimo per ordine ma non per importanza, voler bene al proprio lavoro. Non sempre è semplice, certo, ma provare a guardare con occhi curiosi a ciò che si fa, anche nei suoi aspetti meno entusiasmanti, è il miglior modo per imparare a star bene anche in zone di “discomfort” e sviluppare un senso di resistenza e sacrificio che, nel tempo, premierà.