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Carlo Verdone: “Un film sul calcio? Non lo farei mai”

L’attore, che ha ricevuto il Ciak D’Oro, ha parlato dello stato di salute del cinema e dei suoi interessi come regista e attore

Carlo Verdone: “Un film sul calcio? Non lo farei mai”

Credits: Getty Images

12 Luglio 2024

Redazione 105

Un film sul calcio? Non lo farei mai, nella maniera più assoluta. Lo vedo come una cosa di business che mi fa venire i conati, non c'è nulla di poetico, e se non c'è nulla di poetico non ci faccio un film". Carlo Verdone, come sempre, ha le idee chiare. 

Dopo aver ricevuto il Ciak D’Oro per la serie Vita da Carlo, di cui è autore e protagonista, l’attore ha parlato, tra le altre cose, di ciò gli interessa e soprattutto non interessa approfondire con il suo lavoro: no al calcio, quindi, sì alle storie e agli sport ancora “puri”: “A meno che non venga fuori una bella storia su un maratoneta, su uno che combatte da solo contro tutti, su uno che corre i 10mila metri, uno che fa sci di fondo, allora sì”.

Un commento anche sull’esordio da regista di Paola Cortellesi con “C’è ancora domani”,  film campione d'incassi della scorsa stagione: “Se tu hai una storia nuova, anche semplicissima, al pubblico piace, è stata concepita in un momento particolare in cui quel tema era molto sentito soprattutto dalle donne. C'è anche il fatto del bianco e nero, il tornare indietro al periodo della guerra, pur con tutte le sue difficoltà. Ti illude di tornare indietro in un periodo in cui magari non hai vissuto ma è quasi una protesta al momento attuale, perché questo mondo non ci piace, questo momento che viviamo non ci piace. È una cosa che al pubblico è piaciuta molto”.

Infine, un riferimento all’odierna difficoltà di “trascinare” il pubblico nelle sale cinematografiche, non più frequentate e amate come un tempo: “Ci vuole qualcosa che stupisca, perché se non stupisce niente facciamo sempre i soliti film, ci vogliono belle sceneggiature. I film migliori sono i film stranieri, che hanno fatto cose importanti, ‘Anatomia di una caduta’, ‘La zona di Interesse’, che mi è piaciuta tantissimo”. 

L’amore per il cinema vissuto in sala, aggiunge l’attore romano, sembra oggi riguardare soltanto le persone di una certa età: “Oggi per avere successo in sala bisogna affermarsi come una sorta di nuovo cinema e cineclub per persone di mezza età e persone anziane. Quelli ci vanno al cinema, i giovani no: vanno a vedere i Marvel”.

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