Trend “No wash”: Meno lavi meno sprechi

Hai mai pensato di indossare i tuoi abiti più d'una volta prima di lavarli? L’innovativa tendenza "No Wash” sta guadagnando sempre più popolarità, proponendo la limitazione dei lavaggi degli indumenti. In questo modo si preserverebbe la bellezza e la durata dei capi, e al contempo si ridurrebbero gli sprechi di acqua ed energia.

Supportata da esperti di moda sostenibile, ambientalisti e fashionisti, la filosofia "No Wash" promuove un nuovo approccio all’igiene dell’abbigliamento. Lavare meno i vestiti aiuterebbe a ridurre l'impatto ambientale, ed innegabile sarebbe anche la diminuzione delle bollette domestiche.

La fashion industry è tra le più inquinanti al mondo, sia per la produzione massiva di abbigliamento, sia per l'uso eccessivo di risorse naturali. L'industria tessile è responsabile dell'8-10% delle emissioni globali di CO2, e per produrre un chilo di cotone servono ben 11.000 litri d’acqua. Le previsioni non sono ottimali: secondo la Convenzione delle Nazioni Unite sul cambiamento climatico, le emissioni aumenteranno del 60% entro il 2030, con 92 milioni di tonnellate di rifiuti tessili prodotti ogni anno.

Un’altro problema tipico dell’industria della moda, e in particolare del fast fashion, è la sovrapproduzione, risolvibile con l’adozione di questa tendenza eco-friendly. Lavaggi frequenti causano il deterioramento dei tessuti, rendendo necessario l'acquisto di nuovi indumenti con maggiore frequenza. Adottare questa pratica significa quindi allungare la vita dei vestiti e contrastare l’eccesso di fabbricazione.

Celebrità come Leonardo DiCaprio, Charlize Theron e Brad Pitt sostengono apertamente il movimento "No Wash". Anche Stella McCartney, rinomata stilista e attivista, è tra le promotrici di questa filosofia green. L’influenza di questi personaggi noti, contribuisce a diffondere il messaggio, e a sensibilizzare il grande pubblico sull’importanza di un approccio sostenibile alla moda.