Bianca Censori e l'ennesimo completino nude sfoggiato al party

Qualcuno compri un abito non trasparente a Bianca Censori! La modella, fidanzata del discutissimo rapper Kanye West, continua a deliziare i follower con sconvolgenti nude look al limite della decenza. L’ultimo l’ha indossato alla festa di compleanno di John Monopoly, storico manager del fidanzato Kanye West. L’audace outfit era composto di una tutina in total rete color nude con dettagli blin blin che non lasciava nulla all'immaginazione. A completare il look un mary jane in pelle nera con tacco alto, unico dettaglio che copriva qualcosa.

Nulla di nuovo per la modella che, ad ogni apparizione pubblica, indossa mise sempre più succinte. Più volte la modella è stata tacciata di atti osceni. Sia a Tokyo che a Los Angeles la Censori ha rischiato multe per oltraggio al pubblico pudore causate dai suoi look di dubbio gusto. Nonostante tutto Bianca continua per la sua strada non rinunciando ai suoi look sconvolgenti. I follower si dichiarano preoccupati della situazione. I più sostengono che sia il rapper ad obbligare la ragazza a questi outfit così osé, non totalmente cosciente della situazione. 

Gli stessi genitori di Bianca Censori si sono dichiarati preoccupati circa la situazione. “Kanye la usa per promuovere l’indecenza” dicono i genitori preoccupati che il rapper la voglia trascinare nel mondo della pornografia e dei film erotici per adulti. Rimane nebbiosa la situazione. Quella dell’ingerenza di Kanye West è solo una delle tante ipotesi sui look della “matta che gira in mutande”. Esclamazione del signor Giorgio Armani dedicata, con tutta probabilità, a lei.

Se da un lato si ipotizza il controllo del rapper dall'altro si immagina una più semplice ricerca di attenzioni da parte della modella. Senza ombra di dubbio i suoi look non ammettono il silenzio del web che, ogni volta, rimane sconvolto dalle scelte della Censori.  Nel frattempo lui, incappucciato, continua a girare al suo fianco il total black. Beh…gli opposti si attraggono dice qualcuno. forse l’hanno presa un po’ troppo alla lettera.

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