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Credits: Getty Images
06 Agosto 2024
Redazione 105
Con l’arrivo dell’estate, la combinazione di caldo e umidità solleva interrogativi importanti sulla salute e i rischi associati alle ondate di calore. Sebbene la nostra intuizione possa suggerire che l’umidità amplifichi l’effetto letale delle alte temperature, la scienza offre una visione più complessa.
Da un punto di vista fisiologico, è ben noto che l’umidità alta peggiora la nostra capacità di sopportare il caldo. Quando l’aria è satura di vapore, il sudore, che normalmente aiuta a raffreddare il corpo evaporando, non riesce ad evaporare efficacemente. Questo fenomeno riduce il meccanismo di raffreddamento naturale del corpo, rendendolo più vulnerabile al colpo di calore e ad altri problemi legati al surriscaldamento.
Studi recenti confermano che c’è un limite fisiologico oltre il quale l’organismo umano non riesce più a mantenere una temperatura interna sicura. Ad esempio, una temperatura di bulbo umido di 35°C è considerata critica: superata questa soglia, il rischio di danni agli organi interni aumenta drasticamente. Nonostante queste evidenze, le ricerche epidemiologiche non mostrano sempre una chiara associazione tra umidità e mortalità durante le ondate di calore.
Alcuni studi su larga scala non evidenziano una correlazione significativa tra umidità e tassi di mortalità, suggerendo che l’umidità possa avere un impatto meno rilevante rispetto a quanto previsto. Una possibile spiegazione potrebbe essere che i dati epidemiologici spesso escludono regioni particolarmente calde e umide, come l’Asia del Sud e il Medio Oriente, dove le condizioni estreme sono più comuni e difficili da monitorare.
Inoltre i modelli epidemiologici potrebbero non riflettere appieno l’effetto dell’umidità in ambienti interni e su popolazioni vulnerabili come gli anziani, che già hanno una capacità di sudorazione compromessa. Se dunque l’umidità indubbiamente peggiora la nostra percezione del calore e può aumentare i rischi immediati per la salute, le evidenze epidemiologiche non sempre confermano un effetto letale diretto e consistente.