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13 Agosto 2024
Redazione 105
Mangiare fuori casa può essere una sfida per la nostra salute, soprattutto durante i periodi di caldo estivo. Claudia Picozzi, docente di microbiologia presso l’Università di Milano e specialista in Microbiologia degli Alimenti, ha offerto alcuni preziosi consigli per evitare rischi legati ad un’intossicazione alimentare quando si pranza al ristorante o si è in viaggio.
In Europa, le normative igieniche sono piuttosto rigide, ma nonostante ciò, gli episodi di malattie alimentari sono in aumento, specialmente in estate. Tra i contaminanti più comuni ci sono gli stafilococchi, che possono provocare gastroenteriti se presenti nelle mani o nelle mucose degli operatori. Altri patogeni, come la Salmonella, si trovano spesso nelle uova e nei pollami, ma la carne di pollo viene di solito ben cotta, riducendo il rischio. Anche la Listeria monocytogenes può essere un problema, soprattutto in verdure non adeguatamente lavate. I virus, come l’epatite A, sono una preoccupazione nei frutti di mare crudi, che possono causare infezioni più complesse.
E allora come fare? Quando si sceglie un ristorante, è fondamentale osservare l’igiene generale del locale. Una pulizia adeguata della zona pranzo e dei servizi igienici è un buon segnale. Se possibile è utile vedere la cucina in azione per controllare come viene trattata la materia prima. Per esempio, nei ristoranti giapponesi, il pesce crudo deve essere conservato a temperature rigorosamente basse (circa 4°C) e manipolato con utensili e guanti separati per evitare contaminazioni incrociate.
Se notate carenze igieniche, è meglio evitare cibi crudi come pesce, carne e verdure, e soprattutto frutti di mare, che possono essere particolarmente rischiosi. Le ostriche, ad esempio, dovrebbero essere consumate solo in ristoranti con ottima reputazione e da fonti controllate. In generale preferite cibi ben cotti e verificati per la corretta catena del freddo.
Nei buffet, invece, l’attenzione alla temperatura è cruciale. Gli alimenti freschi devono essere mantenuti sotto i 5°C e i caldi sopra i 55°C. Evitate cibi esposti a temperatura ambiente per più di due ore, ad eccezione di quelli secchi come biscotti e brioches. Preferite le prime colazioni nei momenti meno affollati e osservate se il personale effettua regolari cambi dei cibi esposti.