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Tuo figlio ha l’occhio pigro? La diagnosi precoce è fondamentale

Scoprire e correggere il problema nei primi anni di vita è molto importante. Dopo i 7 anni, infatti, il danno può diventare irreversibile.

Tuo figlio ha l’occhio pigro? La diagnosi precoce è fondamentale

Credits: Getty Images

19 Agosto 2024

Redazione 105

Individuare e curare “l’occhio pigro” nei bambini è importantissimo. Se il disturbo non viene infatti “preso e trattato” in tempo, diventa irreversibile. Lo ha spiegato dettagliatamente a IoDonna Lelio Sabetti, professore di malattie dell’apparato visivo dell'Università dell’Aquila. 

L’ambliopia – spiega lo specialista - deriva da “un’alterazione della trasmissione del segnale visivo al cervello che privilegia l’utilizzo di un occhio, per la ridotta capacità di messa a fuoco dell’altro, ad esempio per miopia, astigmatismo o ipermetropia”. Altre cause – aggiunge – possono essere “la cataratta congenita, la ptosi o palpebra calata o lo strabismo”.

Di solito il problema inizia alla nascita e progredisce fino ai 6-7 anni, momento in cui termina la maturazione del sistema visivo. Rilevare il problema in tempo, quindi, è fondamentale: “Se non si effettua un esame della vista precoce è difficile accorgersene finché il bambino non va a scuola. Intercettare il problema entro i 3-4 anni, invece, offre maggiori possibilità di recupero”.

I bambini potrebbero non percepire il disturbo e quindi non segnalarlo ai genitori. Per questo motivo lo specialista consiglia di fare visite di controllo a 1 anno, a 3 anni e prima dell’inizio della scuola primaria. “Dopo i 7 anni, al termine dello sviluppo della funzione visiva, il danno diventa permanente e le chance di miglioramento sono occasionali”, sottolinea.

Per correggere l’occhio pigro durante l’infanzia si ricorre – spiega ancora l’esperto - a “tecniche di penalizzazione dell’occhio dominante”, ovvero all’utilizzo della benda; e “in caso di necessità all’uso degli occhiali”. 

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