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Matrimoni bianchi: in Italia una coppia su 3 non fa più sesso

Il dato è in costante crescita. Secondo l’esperto la mancanza di rapporti non è di per sé un problema, ma lo diventa quando si crea uno squilibrio.

Matrimoni bianchi: in Italia una coppia su 3 non fa più sesso

Credits: Getty Images

27 Agosto 2024

Redazione 105

In Italia una coppia su 3 non fa più sesso e il dato è in costante crescita. Si tratta di un tema di cui spesso si fatica a parlare, ma che è di grande attualità. Spesso si decide di restare insieme anche se la passione si è ormai spenta, anche se ci si vede ormai soltanto come amici, nel peggiore dei casi “come fratelli”. C’è affetto, c’è sostegno, vicinanza, condivisione: ma manca il sesso, l’elemento cioè che dovrebbe, in teoria, sublimare il rapporto di una coppia sana e felice

Lo psicoterapeuta e sessuologo Paolo Antonelli, interpellato dal magazine LUCE!, afferma che “una coppia può essere bianca perché entrambi i componenti lo decidono di comune accordo e liberamente, o perché esistono problematiche e disfunzioni che, come conseguenza, portano la coppia a stare alla larga dal sesso”. In quest’ultimo caso, aggiunge, “è fondamentale approcciarsi a un percorso attraverso il quale affrontare il problema”. L’esperto afferma quindi che la mancanza di attività sessuale in una relazione non è di per sé un problema (se la scelta è condivisa), perché una coppia può formarsi intorno a diverse altre “aree”. Il problema esiste quando si crea uno squilibrio. Quando non c’è dialogo e uno dei due componenti è frustrato dalla mancanza o carenza di rapporti sessuali: “Le asimmetrie possono rivelarsi pericolose. Quando c’è squilibrio, le insoddisfazioni sono naturali e il rischio delle relazioni extraconiugali appare reale”. 

Un altro elemento che lo specialista mette in evidenza è che la mancanza di sesso non ha a che fare con l’età dei partner. In base ad alcune recenti ricerche scientifiche, infatti, le coppie bianche sono formate perlopiù da persone tra i 18 e i 40 anni.

Una possibile soluzione “potrebbe essere la programmazione dell’attività sessuale”. Non bisogna però dimenticare, sottolinea il sessuologo “che il sesso deve essere spontaneo e libero e interpretarlo come una forzatura rischia di rivelarsi un fallimento, a meno che non si tratti di una terapia finalizzata al raggiungimento di un obiettivo stabilito dal terapeuta”.

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