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Credits: Getty Images
30 Agosto 2024
Redazione 105
Tutti pazzi per Angelina Jolie, una delle star a questo Festival di Venezia anche perché la protagonista di Maria, film in concorso che racconta gli ultimi giorni di Maria Callas. Troviamo la cantante, morta a 53 anni il 16 settembre del 1977, rinchiusa in casa a Parigi in compagnia solamente dei suoi due domestici, Bruna e il maggiordomo-autista-tuttofare Ferrucci interpretato da Pierfrancesco Favino.
Per la Jolie si è trattato di un’interpretazione non semplice, come spiega in conferenza stampa: “La mia più grande paura era deludere i fan della grande Maria Callas. Non volevo tradire la sua memoria”. Per recitare in questo film si è avvicinata all’opera e alla lirica, tanto da aver fatto appassionare i figli a Puccini: “I bambini si sono abituati, e spero che guardando il film molte persone possano avvicinarsi a questo mondo. Io un tempo ascoltavo la musica punk, crescendo ho scoperto anche altri generi. Quando la tua vita è piena di dolore e di ispirazione, la lirica può ben raccontarla”.
Per la prima volta Angelina canta: “Non avevo mai cantato prima, nemmeno al karaoke. Ho fatto pratica per sette mesi, con Pablo (Larrain, il regista ndr) non si fa nulla a metà, è molto esigente, chiede che il lavoro venga fatto bene e che tu sia molto preparata. La prima volta che ho cantato i miei figli erano lì, abbiamo fatto le prove in una stanza piccolissima, poi siamo passati a La Scala. Girando questo film ho sviluppato una grande gratitudine per essere un’artista. Tutti noi che siamo qui siamo fortunati a poterci esprimere in modo creativo”.
Grazie alla pellicola, per lei la parola “diva” ha assunto un altro significato: “Io credo che sia una definizione per lo più legata a connotazioni negative. Ho imparato di nuovo il senso di questa parola grazie a Maria Callas. Molto spesso è la percezione degli altri che definisce una donna, ma lei è stata una persona molto impegnata. Punti in comune? Ci sono tante cose che non posso dire in questa stanza. Potete immaginarle, ma sorprendentemente mi sono riconosciuta nella parte morbida di Maria, quella che non trova spazio nel mondo, quella che il mondo non comprende. Credo di condividere con lei la vulnerabilità”.