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Credits: Instagram @maria_grazia_cucinotta
06 Settembre 2024
Redazione 105
“Massimo Troisi mi scelse dai provini. Fu Nathaly Caldonazzo a riferirgli di me. Le sono grata e le voglio bene, anche se non ci parliamo più”. Parla così al Corriere Maria Grazia Cucinotta, ricordando il suo ruolo nel film Il Postino, nel quale interpretò Beatrice. “Mi tremavano le gambe a stare lì seduta di fronte a lui a leggere un copione. Sono dislessica, mi mancava la preparazione, non avevo alcuna esperienza".
Sulla dislessia, disturbo che l’accompagna fin da quando era piccola, aggiunge: “Da giovane avevo gli attacchi di panico alle interrogazioni: non sono cresciuta in un quartiere facile, a un certo punto pensarono che fossi drogata, perché di droga ne girava tanta. Mia madre era disperata. Più collassavo e più passavo per la scema del villaggio”.
La partecipazione al celebre film di Troisi fu, sottolinea, “una fortuna immensa”, che le diede molta visibilità. In seguito a quell’interpretazione fu contattata per una parte ne L’avvocato del diavolo, con Al Pacino e Keanu Reeves. Rifiutò il ruolo per una scena di nudo: “Non credo l'avrei fatta bene. Non ho mai avuto un buon rapporto con il mio fisico, soprattutto con il mio seno. Mi hanno anche definita sex symbol ma io mi sono sempre sentita ingombrante. Se a 20 anni avessi avuto la consapevolezza del mio corpo che ho adesso, sarebbe stato più facile".